ovvero: compra un porro, una mela e un cespo di cicoria/scrigno per puntarelle e divertiti.
Periodo di latitanza vera, fatto di moltissimi progetti in ballo (si era parlato di duemilaecredici, non dimentichiamolo) che presto verranno alla luce. Ad esempio, martedì mattina salperò alla volta di Barcellona, e sabato mi troverete con un banchetto pieno di delizie dolci e salate alla seconda fiera vegana. Quindi, ci si risentirà al ritorno, quando avrò imparato cose pazze 🙂
Cosa serve (per 4):
- 220 g quinoa
- un porro giovane
- una mela croccante
- un cespo di puntarelle con relative foglie di cicoria
- due limoni
- olio buono, tamari (senza glutine)
Come si fa:
Sciacquate la quinoa in un colino a maglia fine (l’incubo, io uso una ciotola per raccogliere i grani che perdo scolandola) e lavate le verdure. Tagliate le foglie della cicoria a tocchetti.
Lessate quinoa e cicoria per 15 minuti scarsi. Scolateli.
Nel frattempo, in una terrina capiente, riunite il porro tagliato a striscioline (io prediligo il taglio secondo le nervature per una questione di maggiore digeribilità), la mela e le puntarelle a pezzettini, la scorza e il succo dei limoni.
Aggiungete la quinoa alla marinata e condite il tutto con olio e salsa di soia, regolandovi secondo il vostro gusto.
Io l’ho accompagnata con i burger di tofu e sesamo. Positivo.
Complimentissimi per la Fiera 🙂
attendo do vedere e sapere.
E complimenti per questo piattino, odio capare le puntarelle… Ma le amo 😀
che bello che partecipi alla fiera 🙂 Mi racconti meglio la storia del porro più digeribile se tagliato a julienne? Se lo dici tu io ci credo.
ciao cara! mi hanno raccontato questa storia mesi fa ormai, non so ritrovare la fonte ma mi sono accorta che con me funziona… sostanzialmente seguendo le fibre e non tranciandole ogni due mm non vengono liberate le sostanze contenute all’interno di esse! quindi io taglio i porri a tronchetti di sei-otto cm e poi li affetto per il lungo. vorrei tanto essere più precisa… appena ritrovo i documenti mi spiegherò meglio. baci!
mi piace che è una storia che si evolverà a puntate…ma sei tornata dalla fiera o sei in procinto di partire?
sono tornata! ieri mattina all’alba… a breve un post con anche le foto (ovviamente io non ne ho fatte :P) se mai qualcuno me le passerà! domanda: ma la sinapa è la minestra (erba minestra)?
sinapa = senape in siciliano. Cos’è l’erba minestra invece?
boh! la trovavo al mercato. foglie verdi/grigiastre, costola centrale molto dura, si usava solo la parte morbida e non quella che si spezzava con uno schiocco. non ho idea di cosa fosse… sono passati anni ormai, e allora di erbe ne sapevo troppo poco… 🙂