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gazpacho di anguria

Che faccia un caldo irreale ce ne siamo accorti tutti. Quando esco dalla mia tana sento la pelle che mi brucia, le zanzare mi divorano nonostante i repellenti che mi spalmo, e tutto è una fatica. In casa, dove sono confinata per studiare, me la cavo egregiamente con un ventilatore e un catino d’acqua in cui pucciare i piedi mentre sto seduta al tavolo. Dignità zero ma goduria elevatissima.

Quindi? Mangio sostanzialmente insalate, frutta e verdura cruda, qualche volta mi faccio una pasta e sudo nel farla e sudo nel mangiarla, allora mi passa la voglia e torno ai miei cetrioli. No pasta al sugo, no pasta al sudo.

Come se non bastasse, non posso più mangiare i pomodori: la mia allergia al nichel si è stronzificata e non posso più fare finta che non esista. Estate doppiamente difficile: sto mangiando cetrioli e zucchine, zucchine e cetrioli e mi annoio, quindi metto frutta dappertutto, e cipolla cruda. Tanto sono chiusa in casa, nessuno avrà qualcosa da ridire (forse).

Ma l’estate per me vuol dire gazpacho, e averlo preparato al pomodoro l’altra sera mi ha fatto salire una voglia irrefrenabile. E proviamo con l’anguria, dai. Tanto il concetto di base è semplice: pane secco, aceto e un goccio d’olio, verdura, un goccio d’acqua. Frigo. Frulla.

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Cosa serve:

  • due panini secchi
  • un pezzo di anguria (da 1/4 di anguria – il classico spicchio che vi tagliano al mercato – ricavatene 1/3)
  • un cetriolo
  • tre coste di sedano
  • un cipollotto di tropea
  • aceto di vino rosso abbondante – da provare con l’aceto balsamico o altri aceti carini
  • olio evo
  • sale o acidulato di umeboshi (meglio!)

Come si fa:

Va preparato almeno sei ore prima. Al mattino o a mezzogiorno per la cena, la sera per il pranzo.

Spezzettate il pane (se è troppo duro lasciatelo così), mettetelo in una ciotola e conditelo con abbondante aceto. Aggiungete l’anguria a pezzi, il cetriolo a fette, il sedano a tocchetti e il cipollotto a fettine. Unite un goccio d’olio (poco!), un paio di cucchiai di acidulato di umeboshi (che sala e acidifica ulteriormente, io lo amo!) o un pizzico di sale, versate un bicchiere d’acqua e mescolate.

Coprite e refrigerate.

Al momento di consumarlo, frullatelo aggiungendo acqua se lo volete più liquido (a me troppo brodoso non piace, preferisco tenerlo un po’ cremoso).

Extra: scorza di limone o menta o melissa. No, niente vodka.

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2 thoughts on “gazpacho di anguria”

  1. Ciao! Oggi mi ha mollato il frigo.. ha scelto proprio il momento giusto per dire addio…@*°#! Vedere questa ricetta mi fa rosicare tantissimo, con l’anguria calda non si può…
    A Berlino vivevo senza frigo.. mettevo tutto fuori dalla finestra, tutto refrigeratissimo, che felicità.
    Era un po’ che non passavo, che figo il restyling e il nuovo logo del sito!!

    1. Balenina! -Mi ero persa il tuo commento, che peccato!- Hai un frigo nuovo o sei evaporata a furia di mangiare cose caldine? Viva il clima berlinese, mamma mia, altro che muri sudati. Viva berlino in toto, anche. Grazie per i complimenti, avevo un logo e non lo usavo…poco furba. Ti mando un abbraccio e tanti auguri per il tuo libro!

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