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vegan cooking for a crowd

ovvero di come si cucina per cinquanta persone e più.

Il primo passo fondamentale è scrivere. Scrivete tutto: cosa dovete cucinare, che ingredienti vi servono (non dimenticate l’olio!), che elettrodomestici (forno, fornelli) e in che ordine, quante pentole, quante teglie, cosa cuoce in più tempo e cosa in meno (anche se non l’avete mai fatto, è abbastanza intuitivo). Meglio fare sette elenchi che non sapere da che parte iniziare.

Questa è la zuppa scaldacuore preparata nei boschi di San Cassiano. Cucinare una zuppa è un ottimo modo di risparmiare tempo, pentole, fatica e assicurare un pasto a un sacco di gente. Ovviamente vi serve una pentola gigante, come questa:

1) Ricordatevi di ammollare i legumi il giorno precedente. 50/60 grammi di legumi secchi per persona sono sufficienti, se abbinati ad altre verdure (nel  mio caso il classicissimo e affiatato gruppo patate/carote/sedano/cipolle/aglio). Se avete poco tempo, potete anche pensare di precuocerli.

2) Studiate i tempi: mentre i legumi sfrigolano con cipolla, aglio e vino rosso, voi avete tutto il tempo di tagliare a cubetti patate, carote e sedano che butterete a cottura quasi ultimata. Parte del lavoro la fate voi, parte la fa l’amico fuoco.

Parentesi: mi sono sentita un po’ stregona, grazie all’amico fuoco. Questo decotto è stata la salvezza di molti, quella sera: erbe e rum, e passa il freddo.

ALT: ma io non voglio cucinare una zuppa!

Ok benissimo, allora 3) si comincia lavando la verdura.

Sento già i cori di proteste. Non preoccupatevi, il mio personale film dell’orrore è imbattibile: una cassetta e mezza di bietoline biologiche e il lavandino della cucina fuori uso.

4) Poi? Poi si taglia la verdura e nel frattempo si cuociono cereali e legumi (ad esempio per insalate fredde, polpette, lasagne). Vi serviranno MILIARDI DI CONTENITORI, tanti quanti non ne avete mai visti in tutto il reparto casalinghi del supermercato. E pentole adeguate. E uno scolapasta GRANDE.

Vi servirà anche una certa velocità, un fido aiutante o un buon robot da cucina. O tutti e tre (magari!).

5) Finita la prima cottura, si comincia con la seconda: si ripassano le verdure in padella, si allestiscono lasagne, frittate, polpette.

Non dovete saltare tutta la verdura in una volta, o otterrete una pappa collosa: vi divertirete, invece, a fare la stessa e identica operazione, un poco per volta, finché non avrete finito gli ingredienti (esatto, ci vogliono ore).

6) Non accumulate le cose da cuocere al forno tutte insieme: difficilmente il vostro forno sarà così grande e potente.

7) Delegate (non fate gli eroi, parola di ex eroina pentita).

8) Mangiate qualcosa ogni tanto.

9) Non dimenticate fuori dal frigorifero alimenti che possono alterarsi in fretta (le patate lessate, ad esempio).

10) Ascoltate un sacco di musica. Nel tour de force per preparare tutto questo, meno male che avevo un capolavoro nello stereo.

E infine, ci siamo.

[NB le foto all’aperto sono di erika bianchessi]

E comunque, se volete preparare un buffet vegan e non avete proprio voglia, chiamatemi!

3 thoughts on “vegan cooking for a crowd”

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