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risotto affumicato al tè lapsang

mi ricordo quando, anni fa, mi introdussero nell’infinito mondo dei tè da pasto. C’era questo lapsang souchong altrimenti definito come il tè allo speck (perché è affumicato!) che furoreggiava abbastanza tra le nostre amicizie, in un modo o nell’altro: c’era chi lo odiava e scappava a gambe levate sentendo il sordo rumore delle foglioline nella scatola di latta e chi l’avrebbe bevuto al posto dell’acqua in saecula saeculorum. La cosa più divertente era ovviamente usarlo per cucinare: donava un piacevole gusto legnoso e fumé a sformati, besciamelle…. ma il risotto è il mio cibo del cuore, e quindi ecco qui una “nuova” (ma in realtà conosciutissima dagli amanti di questo tè) interpretazione del risotto col trevisano. Spero vi piaccia!

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Cosa serve (per 3):

  • 8 pugni di riso Arborio, Vialone nano o Carnaroli
  • 1 bel cespo di radicchio trevisano
  • 1 teiera di tè (ca. 600 ml di acqua con 3 cucchiaini di tè lapsang souchong infusi per 4 minuti)
  • 1 arancia non trattata
  • 1/2 cipolla
  • olio qb
  • brodo veg qb
  • 2 cucchiai di lievito alimentare in scaglie (facoltativo)

Come si fa:
Tritate la cipolla finemente. Tagliate il radicchio a metà e poi a striscioline sottili. Preparate il tè e il brodo. Soffriggete la cipolla con una noce di burro di soia, aggiungete il radicchio, proseguite la cottura per un paio di minuti. Aggiungete il riso e tostatelo, sfumate con quasi tutto il contenuto della teiera, fate evaporare e poi proseguite la cottura con il brodo. A fine cottura prelevate due cucchiai di risotto e frullateli con l’ultimo goccio di tè, un goccio di olio e il lievito in scaglie (se vi piace) e poi usate questa crema per mantecare mescolando dolcemente.
Lavate l’arancia e grattugiatene la scorza evitando la parte bianca (albedo). Distribuitela sui piatti e servite con una tazza di tè 🙂
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l’insalata agra

secondo me le insalate autunnali (e primaverili) sono moooolto più affascinanti di quelle estive. Vi faccio un esempio. Coloratissimo.

insalata

Cosa serve:

  • cavolo rosso (1/4)
  • finocchi (1)
  • sedano (3 coste)
  • rapanelli (10)
  • porro (8 cm)
  • melograno (1/2)
  • arancia (1)
  • pera (1)
  • acidulato di umeboshi
  • olio leggero

Come si fa:

credo che sia un insulto alle vostre abilità cuciniere… quindi vi lascio carta bianca.

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semplicemente guacamole

non è una ricetta, non veramente. Questo è un pretesto per ricordarvi che l’avocado è buono, non è a km zero, quello no, ma è buono. Non comprate quelli israeliani (in Italia vengono coltivati in Sicilia, sennò in Spagna) e controllate che sia ben maturo quando decidete di mangiarlo: la consistenza deve assomigliare a una pera matura.

Detto questo, l’avocado è buono con tutto: sul pane, nel sushi, sulla pasta. Ma la guacamole è la guacamole. Comprate un pacchetto di nachos, scaldate il frullatore, qui non si scherza!

NB della guacamole esistono tante varianti quante sono le persone che la fanno. Come il ragù, il sugo, l’hummus, eccetera. Questa è la mia versione preferita: non è ortodossa, ma direi anche pazienza. A ognuno la sua!

guacamole

Cosa serve:

  • un avocado maturo
  • mezzo limone
  • tabasco a piacere
  • uno spicchietto di cipolla
  • olio, sale
  • semi di coriandolo macinati (mezzo cucchiaino scarso)
  • pepe (una miscela di bianco, nero e bacche rosa ad esempio) (idem)

Come si fa:

Frullate la cipolla da sola in modo da ridurla in pezzettini. Aggiungete la polpa dell’avocado (due le tecniche per pulirlo: o lo tagliate a metà, levate il grosso nocciolo e poi lo scavate con il cucchiaio, oppure lo pelate tipo pera, appunto, dall’esterno) a pezzi, il succo di mezzo limone, una presa di sale, le spezie e un bel giro di olio. Frullate frullate frullate, interrompendovi e spingendo con la spatola quello che si trova sulle pareti verso il basso (a motore spento, sì, grazie).

Sappiate che farlo trovare sul tavolino del divano, in mezzo a una corona di nachos (mentre il pranzo già pronto si scalda in forno) con una bella bottiglia, è un modo perfetto per iniziare una domenica speciale.

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sformato di broccoli (senza glutine)

ovvero di come una sbronza tira fuori il meglio dal frigo. Ancora broccoli?? 🙂 Dovrete abituarvi, sono una gran mangiona di roba verde, soprattutto quando non sto benissimo. Avete presente l’effetto “gatto che mangia l’erba”? Ecco. Il mio corpo mi chiede clorofilla, e questo è il felice epilogo di una triste storia.

Sabato mattina ora di pranzo, appena sveglia. Il venerdì sera è ancora lì, presente e vivo nel mio cranio pulsante. Cosa c’è di meglio per combattere la nausea di una bella tazza di mate? Qualcosa per asciugare l’oceano indiano che risacca nelle mie budella, forse. Biscotti? Fette biscottate? Ma è quasi l’una… perché non il “piatto dello stomachino ribaltato”? E facciamolo. Riso in bianco, broccoli al vapore e tofu. So che così perderò ogni credibilità, ma io ADORO quel piatto. Praticamente scondito, un goccio d’olio e un po’ di limone. Vi risparmio la fatica per cuocermi un pugno di riso.

Cinque minuti dopo, a tavola, io e il mal di vivere. Il massimo che riesco a ingurgitare sono tre forchettate di roba mista prima di decidere che forse la giornata non è ancora iniziata. Posso strisciare sul divano e far finta di non vedere che fuori ci sono ventotto gradi e un’esplosione di felicità e cielo azzurro. L’ultimo giorno d’estate passato in ostaggio di tre coperte, che merda.

Due ore dopo, sul divano, apro gli occhi convinta di aver debellato il peggio. Poi arriva un ruttino al sapor di gin. Il resto è una storia d’amore tra me e la tazza (non del tè).

Tutto questo per dirvi che il giorno dopo, io, di mangiare riso bollito proprio non avevo intenzione.

SFORMATO DI BROCCOLI, TOFU E RISO

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Cosa serve:

  • una tazza di riso basmati
  • cinque broccoletti (grandezza microfono)
  • un panetto di tofu
  • un cucchiaio di capperi (lo so, è una dipendenza)
  • due spicchi d’aglio
  • olio, sale

Come si fa:

Tagliate i broccoli a cimette e il gambo a dadini, privato della scorza più dura. Lessate il riso e ponete una vaporiera sulla pentola, in modo da sfruttare il vapore per cuocere i broccoletti. Sciacquate i capperi, tritate l’aglio. Scolate il riso e le verdure, tenete da parte un piattino di cimette per decorare.

Mettete nel frullatore riso e broccoli con un paio di cucchiai di olio, i capperi, l’aglio e il tofu. Frullate aggiungendo un goccio d’acqua se necessario: dovrete ottenere un composto sodo. Rivestite di carta da forno uno stampo da plum cake, oliatelo leggermente e versatevi l’impasto (se volete potete premere sul fondo dei broccoli in modo da ritrovarli poi in cima quando lo sformerete). Cuocete in forno caldo a 180° per 25 minuti circa.

Servite con un bel gin tonic (argh!)

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Risotto con fiori di zucca e crema di zafferano e anacardi

Dicevamo, qualche ora fa, che mi piace abbinare riso, zafferano e fiori di zucca. Prima vi ho messo la versione easy, adesso vi propongo quella più scenografica 😉

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Cosa serve (per 2):

  • riso arborio o vialone (2 pugni a testa più uno per la pentola) semintegrale
  • un porro
  • una zucchina
  • dieci fiori di zucca
  • mezzo bicchiere di anacardi (vanno ammollati in precedenza)
  • una bustina di zafferano
  • brodo vegetale
  • olio buono, sale, vino bianco


Come si fa:
Mettete in ammollo gli anacardi in acqua per 2 ore. Ciao, ci rivediamo dopo.
(…)
Affettate il porro (sapete la mia mania, no? In coro: a tronchetti e poi a fettine, per il lungo striscioline!) e la zucchina sempre in senso longitudinale (dovete ottenere dei rettangolini sottili lunghi 3 cm circa).
Fate un soffritto con il porro e l’olio, poi unite la zucchina e poi il riso. Tostatelo, sfumatelo col vino, fatelo evaporare (il vino!) e portatelo a cottura con il brodo, aggiungendone due mestoli alla volta e facendolo assorbire (il brodo!) prima di versarne ancora.
A parte stufate i fiori di zucca puliti con un goccio d’olio e un pizzico di sale, coperti e col fuoco al minimo. Spegnete e riservateli.
Scolate gli anacardi e frullateli nel frullatore alla massima potenza con brodo e zafferano (la quantità di brodo determina la cremosità della salsa. Mettetene poco alla volta!), assaggiate e regolate di sale.
Impiattate servendo un fondo di crema nel piatto, il riso (aiutandovi con un coppapasta) e i fiori in cima.
Ottimo esperimento, fidatevi!

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Risottino a pois

I risotti con i fiori di zucca e lo zafferano sono la mia passione (maddai?). Oggi ve ne propongo due! Bisogna sfruttarli, sono gli ultimi!
Vado con la prima: semplicemente fiori di zucca, zafferano e semi di papavero

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Cosa serve (per 3):

  • riso vialone o arborio (2 pugni a testa più uno per la pentola)
  • mezza cipolla
  • un porro
  • fiori di zucca (4 a testa)
  • una bustina di zafferano
  • brodo vegetale
  • scorza di arancio e limone (non trattati, mi raccomando)
  • semi di papavero
  • olio buono, lievito alimentare, vino bianco

Come si fa:
Tritate la cipolla, affettate il porro e soffriggeteli dolcemente in un giro di olio. Tostate il riso, sfumatelo con mezzo bicchiere di vino (se c’è), fate evaporare e poi portatelo a cottura aggiungendo un paio di mestoli di brodo alla volta e lasciandoli assorbire prima di aggiungerne altri.
A parte lavate i fiori di zucca togliendo il pistillo, tagliateli a julienne e stufateli con un goccio d’olio e un pizzico di sale, coperti e al minimo. Occhio che non si attacchino.
Quando il riso è cotto prelevatene due cucchiai e frullateli con un mestolo di brodo, due cucchiai di olio (o un cucchiaio di crema 100% mandorle) e due cucchiai di lievito alimentare in scaglie. Mantecate con la crema ottenuta, aggiungete una tazzina di brodo, in cui avete sciolto lo zafferano, e i fiori di zucca. Regolate di sale e unite mezzo cucchiaino di scorza di arancia e limone grattugiata e due cucchiai di semi di papavero per l’effetto pois.
In tavola una favola!

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vellutata fuxia un po’ orientale

inauguriamo così la categoria minipimer! Chi mi segue anche su facebook sa che la saga robotica a doppia lama prosegue da un po’: prima il corso all’arci misskappa di udine (qui un resoconto), poi la fanzine al libersalone (liber che? leggete qua). Ora arriva il momento in cui lo preferisco: la sera quando fa freddo.

Quindi: diamo libero sfogo a creme veloci, lente, leggere, pesanti, viola, marroni. Datemi spunti nuovi, condividete le vostre foto con me. E soprattutto: fatene in abbondanza la sera, che il giorno dopo, nel thermos, è una schiscetta perfetta (lunch box, pranzo al sacco, chiamatelo come vi pare ma chiamatelo e fatelo vostro!).

Per iniziare, una ricetta fatta con degli scheletri nell’armadio 😉

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Cosa serve (per 2):

  • un pacco di barbabietole cotte (400 g)
  • una tazza di fiocchi di riso* o di altri cereali
  • la scorza grattugiata di mezzo limone
  • una noce di zenzero fresco
  • 4 cucchiai di acidulato di umeboshi
  • un cucchiaino di wasabi
  • un cucchiaino di alghe wakame
  • succo di limone

*i fiocchi di riso sono un alimento per bambini, per lo più. io li avevo comprati per curiosità (avete presente la curiosità del cesto “offerte scadenza tutto al 50%”? ecco). li trovo perfetti per fare le vellutate perché si ammorbidiscono in acqua calda in un attimo e regalano consistenza e carboidrati, ma senza alterare il gusto o aggiungere pesantezza. top!

Come si fa:

In una pentola riunite le barbabietole a pezzetti, i fiocchi di riso, la scorza di limone, lo zenzero grattugiato (con una grattugia di vetro tipo quella per le mele esce benissimo e si raccoglie anche il succo!) e 4-5 tazze di acqua (in modo da coprire tutti gli ingredienti). Portate a bollore.

Nel frattempo ammorbidite in acqua le alghe (se usate acqua fredda: 15 minuti, se usate acqua calda: 5 minuti) e poi scolatele. Tagliatele a striscioline sottili e conditele con il succo di mezzo limone.

Dopo 10-15 minuti di cottura, togliete la vostra “zuppa-express” dal fuoco e frullatela direttamente nella pentola, unendo l’acidulato di umeboshi e il wasabi. Io non ho aggiunto sale.

Servite con al centro un pochino di alghe.

Accompagnatela con un tè verde (acqua a 80°C massimo, sennò diventa amaro) e gioitene!

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Carpaccio in vacanza

L’alta montagna per i vegani non è difficile come sembra. Patate e pasta in ogni dove vengono in soccorso, e a casa parte il momento gourmet.
Carpaccio di avocado e porcini
Avocado, porcini freschissimi, olio, sale, pepe, semini tostati e pane nero. Se vi piace, aggiungete qualche goccia di succo di limone.

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E ora una microgalleria di cibo vacanziero.

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Gentilissimi all’aglsbodenalm a masseria/maiern: spaghetti aglioeolio e patate arrosto con erba cipollina.

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La pasta che mi ha preparato mio papà: funghi e farfalle.

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Panino avocado pomodori tofu e wasabi per una gita al ladurns.

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E per finire le torte di compleanno che mi sono preparata per i miei 26 anni.
Buon vegagosto!

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insalata di riso e melone

cosa c’è di meglio di un riso freddo per inaugurare il mese di luglio? Ricordo di aver preparato questa ricetta per la prima volta molti anni fa, prevedeva la mozzarella, allora. L’avevo trovata su qualche rivista circolante per casa… e l’ho ripescata dal cassetto della memoria “cibi contro il caldo” l’altro giorno. Molto simpatica!

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Cosa serve (per due):

  • riso basmati 200 g
  • melone al netto degli scarti 300 g
  • tofu alle erbe 125 g
  • olive nere 3 cucchiai colmi
  • 4 foglie di insalata (lattuga ad esempio)
  • tre rametti di menta
  • olio, limone non trattato, sale, pepe

Come si fa:

cuocete il riso al dente in acqua bollente piuttosto salata. Nel frattempo tagliate il melone a dadini o a palline, le olive a pezzetti, le foglie d’insalata  a striscioline, il tofu a dadini. Riunite tutto in una terrina, condite con olio, sale, scorza di limone e un goccio di succo, unite la menta e mescolate. Scolate il riso, sciacquatelo sotto l’acqua fredda per qualche secondo, eliminate bene tutta l’acqua e versatelo sul condimento.

Servitelo con fettine di limone e pepe nero pestato al momento.

Effetto vacanza in cinque minuti!

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la parmigiana vegana (light)

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Incredibile ma vero, sono tornata! Rimangono pochi impegni, il più è fatto: appena avrò delle foto condividerò le mie esperienze 🙂 dico solo che cucinare per un matrimonio è stata la cosa che mi ha agitato di più negli ultimi dieci anni!
Ora sono a casa, con l’hard disk pieno di foto di piatti dei mesi scorsi che non ricordo assolutamente come ho fatto… quindi la missione di oggi è recuperare quanto più possibile dai cassetti della memoria e scriverlo, prima che sia troppo tardi.
Inizio con la parmigiana: uno dei miei cavalli di battaglia, senza dubbio. La propongo in due versioni: una con la besciamella al posto del formaggio (buona e veloce, adatta alle grandi quantità) e una con una fake-mozzarella, che rasenta la perfezione (modestia a parte, ma la mozzarella mica l’ho inventata io!).

Cosa serve:

  • due melanzane
  • un litro di polpa di pomodoro
  • due scalogni
  • uno spicchio d’aglio
  • due dosi della mozzarella di concita
  • basilico
  • olio buono
  • sale, zucchero di canna

Come si fa:

Tagliate le melanzane a fette spesse un cm, salatele e appoggiatele su un vassoio/tagliere. Fatele riposare almeno trenta minuti.

Nel frattempo preparate la mozzarella (non serve farla riposare sei ore, giuro). Tagliate quindi lo scalogno a fettine sottili, tritate l’aglio e soffriggete il tutto in un po’ di olio in una pentola di acciaio da fondo spesso (se fate il sugo, risulta più buono se “attacca” un po’ alle pareti). Aggiungete il pomodoro, il sale e una punta di zucchero di canna e cuocete scoperto per una ventina di minuti a fuoco vivace.

Mentre il sugo finisce di addensarsi, scaldate la “bistecchiera” di ghisa a fuoco altissimo. Quando è rovente abbassate un po’ la fiamma e poggiateci le fette di melanzane (4-6 alla volta, dipende dalla dimensione della griglia) e coprite immediatamente con un coperchio. Questo trucchetto fa sì che le melanzane cuociano in molto meno tempo e soprattutto che rimangano morbide e carnose. Non avendo un coperchio rettangolare, uso una teglia per coprire la padella che mi torna anche utile per appoggiare le melanzane già grigliate e tenerle calde! Dopo due minuti le giro e dopo altri due le tolgo… meravigliose!

Eccoci alla fine: abbiamo il sugo pronto (l’avete assaggiato? se è acido mettete lo zucchero, se manca di sale… vabbé avete capito), la mozzarella in un piatto a raffreddare, le verdure grigliate… ok, possiamo accendere il forno a 180°.

Prendete una teglia, versate un filo d’olio sul fondo e iniziate con le melanzane, poi il sugo, la mozzarella e il basilico. Ripetete l’operazione una seconda volta e poi infornate per una mezzoretta.

Servite con del pane buono (semini, cose così).

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Versione con besciamella

  • 70 ml di olio (evo o girasole)
  • 100 g di farina integrale o sostituti per la versione GF
  • 1 l di latte di soia non dolcificato (o 500 ml di latte e 500 ml di acqua o brodo)
  • sale, noce moscata

Il procedimento per fare la besciamella dovreste saperlo, in caso vi mando a ripassare qui! Per un gusto più mozzarelloso, usate solo 900 ml di latte e aggiungete 200 g di yogurt vegetale al naturale alla besciamella pronta.

Semplicemente, mettete la besciamella al posto della mozzarella. STOP 🙂 il resto rimane uguale.

ENJOY

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