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la (s)cena LEGO

ovvero: la realizzazione di un regalo di compleanno (una cena a tema LEGO), a un anno di distanza (ci vuole del tempo per pensare!), a sorpresa (era di nuovo il compleanno di Erika), con partecipazione e manodopera di tutti gli amici. Piccolo problema: ci siamo dimenticati di fare delle fotografie al pre party (quindi non vedrete l’aperitivo) e, anche dopo, immortalare i piatti era l’ultimo dei nostri pensieri.

Ciò nonostante, vi allego le fotografie (abbiate pietà), sperando che possano essere di ispirazione per il vostro LEGO party!

NB la somma difficoltà della cena stava nel cubettare le cose, tenendo presente che la festeggiata è allergica ai più banali cibi color lego (pomodori, spinaci, asparagi, e via discorrendo) e io cucino vegan. MA: ce l’abbiamo fatta!

Ladies and gentlemen, ecco a voi:

  • le scatoline per patatine e pistacchi (accompagnate da parallelepipedi di patata, pennellati con olio e curcuma, cotti al forno e decorati con ciuffetti di crema di tofu e curry)MAE_0001
  • i tre mattoncini: giallo (polenta), rosso (hummus panato di paprika e tondini di peperone rosso) e verde (tofu alle erbe e pisellini)MAE_0237MAE_0238MAE_0239
  • il risotto giallo lego, ripassato in fornoMAE_0243
  • i piccoli cupcakes all’ananas con marmellata di kiwi e glassa colorataMAE_0249.NEFMAE_0256

Questo è quanto. Per assicurarmi che tofu e hummus fossero belli sodi, mentre li frullavo ho aggiunto mezzo bicchiere di acqua bollita per due minuti con un cucchiaino di agar agar: risultato perfetto!

L’hummus lo sapete fare tutti, immagino: frullate ceci, succo di limone, aglio, sale, olio e pasta di sesamo, aggiungete cumino e paprika e ci siamo. Credo che ognuno abbia la sua variante, come per il sugo al pomodoro: affidatevi ai vostri sensi e uscitene appagati.

La mattonella verde si prepara frullando tofu bollito per due minuti, basilico, erba cipollina, piselli lessati, olio e sale. Quando è ben omogeneo e giusto di sale, versate nel frullatore anche l’acqua con l’agar agar (bollente!).

Il risotto allo zafferano è come la pasta al sugo, buonissimo e basilare: soffritto di cipolla nell’olio, aggiungete il riso, tostate, sfumate con vino bianco e poi brodo di verdure fino alla cottura. Nell’ultimo mestolo di brodo sciogliete lo zafferano, mantecate con il solito frullato di risotto-olio-brodo e lievito alimentare in scaglie. Io poi l’ho dorato in una pirofila unta di olio e l’ho decorato con quattro dischetti ricavati da un piattino di riso.

I cupcakes vengono dal libro di dolci vegan più famoso della storia: so che ce l’avete, e so che sapete di cosa sto parlando (questi sono i pineapple right-side-up, senza frosting e con un velo di marmellata di kiwi per far aderire la glassa fondente).

Siete ancora in tempo per preparare una cena a tema per carnevale…! E siete anche in tempo per dare un’occhiata a quello che fa la sempre più grande Erika.

MAE_0234Abbiamo fatto anche i festoni!

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l’insalata bella

ha i miei colori preferiti. Consistenza croccante. Sapore fresco e agrumato.

Tra parentesi, se non siete molto pratici di chimica, magari non sapete che potete giocare con i colori delle verdure. Il cavolo si presta benissimo a questo scopo… magari approfondirò con un post-apposta (un ap-post, insomma). Intanto voi divertitevi a mangiarlo e, se proprio non resistete, strofinatelo su un foglio di carta e poi provate a giocare con gocce di succo di limone o acqua e bicarbonato. Magie assicurate.

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Cosa serve:

  • 1/3 di cavolo rosso
  • 1/2 mela
  • una fettina di zenzero spessa 5 mm
  • 6 cm di porro
  • due coste di sedano
  • 1 mandarino
  • 1/2 limone
  • 1 cucchiaino miso di riso
  • 3 cucchiaini di tamari (senza glutine)
  • 3 cucchiaini di olio buono

Come si fa:

Sciacquate gli ortaggi. Prendete un coltello e il tagliere. Pronti? Tagliate:

  • il sedano a tocchettini
  • la mela a lamelle
  • il cavolo a striscioline
  • il porro a julienne
  • lo zenzero a dadini piccoli

Spremete mandarino e limone, aggiungete miso, olio e salsa di soia, agitate e versate sull’insalata.

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Se siete in vena di spezie extra aggiungete cardamomo e pepe nero. Boom!

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hummus di zucca

esistono le giornate in cui vorrei essere mago merlino e, al suono di ocheti pocheti, ordinare alla casa di riordinarsi da sola. Purtroppo, non ci riesco. Premio di consolazione è un piatto che si cucina in discreta autonomia (certo, il livello “zuppa surgelata” è inarrivabile, ma ci accontentiamo), che si può mangiare sul divano, che non sporca tanto, che ti permette di far fuori le verdure che invecchiano in frigorifero. E andiamo.

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Cosa serve:

  • 600 g di zucca
  • 1 cucchiaio di crema di sesamo (tahin, tahina, chiamatela come vi pare)
  • 1 spicchio d’aglio
  • il succo di 1/2 limone
  • olio buono
  • sale, cumino, erba cipollina

Come si fa:

Scaldate il forno a 180°, tagliate la zucca a fettine (togliendo i semi e i filamenti interni) dallo spessore uniforme (più o meno) e disponetele su una teglia coperta di carta da forno. Spolverate di sale e infornate per una quarantina di minuti (giratele a metà cottura).

Tra una pulizia e l’altra ricordatevi di guardare come sta la piccola cucurbitacea in forno. Se avete voglia  di verdure al vapore (o per necessità avete solo quelle – ahimè non avevo carote, mela o indivia belga per accompagnare l’hummus) potete prepararle nel frattempo, sono parecchio indipendenti pure loro.

Cotta? Bene. Togliete la buccia, buttatela nel frullatore con l’aglio tritato, la tahina, un bel giro di olio, il succo di limone, il sale e il cumino pestato. Frullate. Regolate di sale. Cercate di non mangiarlo tutto (è difficile, lo so) e spolveratelo con erba cipollina o quel che passa il convento (ottimo il timo).

Ora siete pronti per divanizzarvi. Ve lo siete meritato.

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[saluti anche dal mostrino dai mille nomi]

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lasagne a strisce

eccole qua, le lasagne che mi hanno accompagnato nel duemila e credici. Un piatto prima della mezzanotte, tre piatti dopo.

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Premessa: il merito della bontà di queste lasagne sta tutto nella cottura delle verdure (maddai? scopriamo l’acqua calda), che deve avvenire rigorosamente se-pa-ra-ta! Quindi armatevi di pazienza, divertitevi a creare tanti cubetti colorati e vedrete che verrete ricompensati. Diciamo grazie tutti a Giorgio che spadella, ogni estate, quintali di verdure a cubetti per la felicità dei popoli, dispensando consigli.

Cosa serve:

  • pasta per lasagne di grano duro (1 confezione vi basta e avanza)
  • besciamella (io ho usato 150 g di farina, 120 g di olio e 1,5 l di latte di soia al naturale più sale e noce moscata)
  • 1 porro
  • 1 cipolla
  • 2 teste di broccolo (erano piccole e ho usato solo la testa)
  • 6 carote
  • 1/2 sedano
  • 2 e 1/2 zucchine
  • 1 e 1/2 tazza di piselli
  • aglio, olio, sale, sesamo tostato

Come si fa:

Tagliate tutto a cubetti, tenendoli separati. Scaldate una buona padella antiaderente, quando è rovente buttate una verdura, fatela saltare, poi aggiungete un giro d’olio, un poco di sale e (se serve, tipo per le carote e i broccoli) un goccio d’acqua. La parola d’ordine è fiamma alta (e velocità di cottura).

Quando la vostra verdura n°1 è cotta, la mettete da parte, rimettete la padella sul fuoco e passate alla verdura n°2. Vi consiglio di lasciare la cipolla (con il porro, questi li potete cuocere insieme) per ultima.

Nature o aromi? A voi la scelta. Io ho cotto al naturale le carote, le zucchine e il sedano; con il vino la cipolla; con l’aglio i piselli e il broccolo. Potete spaziare!

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Per assemblare le lasagne non credo ci sia bisogno di molte spiegazioni: ricordatevi di usare la besciamella calda, così la pasta (cruda e dura) inizia a cuocere. Ecco gli strati, a partire dal fondo:

un mestolino di besciamella

pasta

besciamella

verdure

sale e sesamo tostato

pasta

besciamella

verdure

sale e sesamo tostato

eccetera (io ho fatto quattro strati di pasta)

Prima di cuocere la faccio riposare una mezzoretta coperta da una teglia, poi la inforno, sempre coperta, e la lascio in forno caldo a 180° per 40-50 minuti. Scopritela verso metà cottura, quando al centro è già bollente.

Buonissima fredda. Giuro.

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Approfittiamo dell’anno nuovo: mi trovate su facebook, alla pagina facebook.com/tiliatarrare facebook.com/bettitaglietti. A presto!

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il pranzo nel thermos

ci salva dalla focaccina fredda e stantia! Periodaccio fatto di tempo che non esiste più, pranzi rubati al calorifero perché fuori fa troppo freddo, delirio trenord, neve… meno male che c’è la neve. E meno male che esistono i thermos, basta usarli per le zuppe e scaldano il cuore, le ossa, dilatano la pausa pranzo e i pranzi costano meno 😉

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Quindi: zuppetta veloce di porri e patate, due cose che se d’inverno non avete in casa non siete più miei amici. Detto. Fatto.

Cosa serve:

  • porri (1 a testa più 1 per la pentola)
  • patate (1 a testa)
  • pomodori (oh, io d’inverno non li compro, ma se capita di avere una mezza lattina di pelati che vaga per il frigo…) 1 a testa
  • olio buono
  • sale, pepe, panna di soia se vogliamo viziarci

Come si fa:

Niente di più semplice. Pulite i porri e tagliateli a listarelle, pelate le patate e tagliatele a dadini, se usate i pomodori sbollentateli in acqua bollente per un minuto e poi pelateli e tagliateli a tocchetti.

Adesso scaldate l’olio, mettete i porri a soffriggere a fuoco lento, aggiungete i pomodori e, quando hanno lasciato un pochino di acqua (se mettete il famoso avanzo di sugo frigoriferiano, aggiungete anche un goccio d’acqua) buttate le anche le patate.

Ora coprite di acqua: diciamo circa 250 ml per persona? Vi piace?

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Bene, dopo venti minuti dovrebbe essere tutto ben cotto. Frullate e salate e pepate! Versate nel thermos e correte al lavoro che è tardi!

e adesso vi racconto due storie: la prima, che questa ricetta viene dal mio primo libro di cucina, quello che mi ha trasmesso l’amore per la cucina. E qualche mese fa, in un negozio, l’ho rivisto e mi sono commossa.

La seconda, che questa è la ricetta che ho raccontato mercoledì su radio onda d’urto, durante navdanya. Fate un salto sul sito della trasmissione, fate un salto e ascoltate la radio in streaming, e tutti i mercoledì, più o meno per l’una e mezza, troverete anche me.

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pesto arancione

Il classico piatto di pasta prima di andare al lavoro. Con tutta una serie di richieste, quindi: deve essere veloce, non deve contenere aglio (uffaaaa) e poi non è che devo andare a fare la spesa appositamente per farmi il pranzo. Quindi frughiamo in cucina: carote (nel frigo di tutti, immagino), pistacchi (immancabili) e un paio di spezie (curcuma e cumino, aka ho finito il curry). Olio buono. E frullatore. C’è tutto.

Cosa serve (per 280 g di pasta):

  • due carote
  • una manciata generosa di pistacchi
  • mezzo cucchiaino di ciascuna spezia (io ho usato curcuma e cumino e mi è piaciuto molto, ma potete divertirvi. con le carote io amo il curry, la cannella, il rosmarino…)
  • olio buono qb

Come si fa:

Mettete sul fuoco l’acqua per la pasta e nello stereo una cassetta adatta.

Sgusciate i pistacchi, tagliate le carote a pezzi e buttate tutto nel frullatore con le spezie. Frullate versando olio a filo (io non ho aggiunto altro sale, ma va a gusti).

Guardate gli scoiattoli sugli alberi fuori, lamentatevi che non avete voglia di uscire, stirate il vestito che sembra uscito dalla bocca di un mostro, leggete il giornale. Quante cose si possono fare mentre si aspetta un piatto di pasta. Tipo scrivere questo post.

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broccoli pancakes

La triade broccoli-arancia-oliva mi fa impazzire da tempo, in tutte le varianti possibili (realizzate o solo fantasticate): pasta, insalata, riso, sformati, pancakes… pancakes, ecco, sì. Salati, che libidine. Con una salsa bianca e il pepe sopra.

Cosa serve:

per i pancakes di broccoli (circa 18):

  • broccoli (circa 500 g)
  • farina integrale (circa 170 g)
  • latte di soia al naturale (300 ml)
  • bicarbonato (un cucchiaino abbondante)
  • olio buono (4 cucchiai)

per la salsa all’arancia:

  • latte di soia al naturale (200 ml)
  • un’arancia non trattata (mi raccomando!)
  • amido di mais (2 cucchiaini)
  • olio buono (2 cucchiai)
  • sale alle erbe (o quello che la fantasia vi suggerisce)
  • olive taggiasche a vostro piacimento
  • pepe nero macinato fresco

Come si fa:

Pulite i broccoli e tagliateli a cimette (in modo grossolano, tanto poi verranno frullati), e lessateli in acqua bollente salata (a seconda della dimensione, 8-10 minuti).

Scaldate il latte con la scorza dell’arancia e lasciatelo riposare un po’. Poi aggiungete il succo di metà frutto e mescolate. Si formerà una ricottina: togliete le scorze, aggiungete l’olio e frullate con il frullatore a immersione. Ecco un bel latte denso. Adesso prendete l’amido di mais e mescolatelo in una ciotolina con qualche cucchiaio di acqua (o latte) e, quando non ci sono più grumi ed è una crema liscia, la versate nel pentolino col latte e mescolate, col fuoco al minimo. Si raddenserà e quando avrete raggiunto la consistenza che volete, spegnete. Fine.

I broccoli. Sono stati scolati, vero? Ecco, li ributtate nella pentola, aggiungete il latte e frullate. Aggiungete l’olio, poi setacciate la farina e il bicarbonato (potete anche non setacciare la farina, ma il bicarbonato di solito fa i grumi. Occhio!) e mescolate bene con la frusta. Eventualmente regolate di sale.

Scaldate una padella molto antiaderente (o sarà un disastro) e versate poi l’impasto (circa un mestolo molto scarso per ogni pancake). Quando fa le bolle e sotto è asciutto e dorato (direi 3 minuti, occhio a regolare il fuoco in modo che non si bruci), giratelo e cuocetelo dall’altro lato per un minuto. Man mano che sono pronti, impilateli sul piatto in modo che rimangano caldi.

Servite con la salsa e le olive, a piacere potete aggiungere anche delle fettine di arancia.

E non dimenticate il pepe. Io il macinino non ce l’ho: uso il mortaio, eh eh.

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lost in friuli

Una settimana a casa di amici. Una ricettina straight from canada: all-american burger con cavolini di bruxelles allo sciroppo d’acero (feat. Natalie).

Cosa serve per i burger (superamericani e molto tamarri nella preparazione, ma de-li-zio-si):

  • 250 g funghi a fettine
  • 100 g granulare di soia
  • 3 spicchi di aglio
  • 180 ml di brodo vegetale
  • 70 g di seitan istantaneo (glutine in polvere, si trova nei negozi bio)
  • 3 cucchiai di lievito alimentare in scaglie
  • 1/2 cucchiaino di liquid smoke
  • sale, pepe, senape in grani (e cipolla in polvere, se l’avete in casa)
  • olio extra-vergine di oliva

Come si fanno:

In un tegamino, rosolate l’aglio tritato, aggiungete i funghi, un pizzico di sale e cuocete per dieci minuti.

Aggiungete la soia, spegnete il fuoco, versate il brodo e fate riposare per dieci minuti.

Aggiungete il lievito, la polvere di glutine, sale, pepe, senape (un cucchiaino di semini pestati), il liquid smoke, mescolate bene e fate raffreddare (il balcone era perfetto per questo scopo).

Trascorsi venti minuti, lavorate un po’ il vostro impasto, formate 4 burger e friggeteli in una padella con un bel giro d’olio (tre minuti per lato).

Servite con maionese vegan e il contorno che la vostra amica avrà preparato nel frattempo.

Cavolini allo sciroppo d’acero: pulite i cavolini, tagliateli a metà, rosolateli in un filo d’olio, copriteli col coperchio e cuoceteli con l’aiuto di un mestolo di brodo. A fine cottura unite un bel giro di sciroppo d’acero, fate ridurre e servite.

PS la ricetta dei burger è tratta da questo suuuper libro!

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patate processate

(questa è una ricetta in tautogramma, mia nuova malattia che ha mietuto numerose altre vittime. tutto iniziò con questo video. che il virus sia con voi)

Procurarsi:

patate

  • piccole palline polpose poi passate, pestate producendo pseudo pozione per pizza profumata
  • piccolo parente porro, puzzolente, piace pasta peperoncino
  • pezzetti/polvere proveniente pelago provocante pena (passa procacciando potabile). protagonista prolungata pazzesca passeggiata
  • pezzi piccola pianta puntuta piacevolmente profumata

Prendere patate, pelarle, poi porzionarle piccoli parallelepipedi. Porle piatta pirofila, pennellare parte pozione poi pastrugnare patate ponendovi piccolo parente porro più pezzi piccola pianta profumata.

Portare potente processore pirico pentacinquantinica potenza. Porre patate per prima parte partita pallone (pentanove).

Passata parte procedimento pirico, prendere patate, palettarle, porre polvere proveniente pelago per poi posarle posto precedente.

Percependo pronunciata patina pseudo pietra preziosa, prendere patate, palettarle, porzionarle, presentare piatto pieno possibilmente porcellana.

Grazie a Stella e Bill per la follia.

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le foglie della barbabietola

sono buone. Buonissime!

e hanno un bel colore. Un cereale a pallini mi strizzava l’occhiolino. Proviamoci!

Sformatini miglio e bietole (6 porzioni, potete anche mangiarle tutte & subito, ma sappiate che hanno resistito svariati giorni in frigo)

Cosa serve:

  • una tazza di miglio
  • un mazzo di barbabietole cum foglie. le barbabietole le userete in un’altra ricetta, però. qui facciamo fuori solo il verdume.
  • la sciccheria: il finto formaggio spalmabile (ogni tanto anche gli alimenti snob vanno in scadenza e finiscono scontati del tremila percento al supermercato. oh yeah) sostituibile con: mezzo bicchiere di panna vegetale o besciamella (mancoaddirlo) vegan
  • aglio, peperoncino, olio extravergine di oliva
  • noce moscata, salvia

Come si fa:

punto 1: cuocere il miglio. Facile! Si sciacqua bene finché l’acqua non è limpida (avrete bisogno di un colino a trama molto fine), poi si fa sgocciolare. Adesso prendete la vostra padella migliore (ma sì, coccoliamo un po’ questi alimenti bistrattati e considerati al pari del mangime degli uccelli) e versate un goccio d’olio, quindi fate tostare il miglio qualche minuto, girandolo e rimestandolo con un cucchiaio di legno. Ora versate tre tazze di acqua (bollente, perché no?) e un cucchiaino di sale, coprite, abbassate il fuoco e dedicatevi ad altro. Tipo le bietole. Ricordatevi di lui tra 15-20 minuti.

punto 2: cuocere le s(barba)bietole. Lavatele, tagliatele a tocchetti, e buttatele in una padella con olio, aglio e peperoncino sfrigolanti. Qualche minuto, hop hop hop, saltatele vigorosamente. Aggiungete un mestolino di acqua calda, un pizzico di sale e saranno cotte.

punto 3: paciugare. Il momento preferito! In un terrina riunite miglio, bietole, finti latticini, una grattata di noce moscata, un pizzico di salvia tritata, impastate ben bene e dividete il tutto in sei stampini di vetro leggermente unti. Spennellate di olio anche la superficie, non siate tirchi.

punto 4: ripassare in forno. Bastano dieci minuti!