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Insalata con barbabietole e carciofi

Se mi prendo la briga di pubblicare un’insalata, vuol dire che mi è piaciuta davvero. Questa è nata dal frigo, spontaneamente: ricette elettrodomestiche quando non hai voglia di cucinare. Beh, la prima volta che l’ho fatta, al secondo boccone c’è stato un divertente incrocio di sguardi e… “Oh ma che buona è??” e giù a ridere. Forse il litro di spritz ha condito l’insalatina meglio del previsto.
Comunque, è stata promossa a portata della cena per il compleanno di mio papà. Non aspettatevi duemila invitati e le tovaglie di broccato: ho solo fatto una sorpresa tornando a casa e mettendo in piedi un menu molto verde.
Le foto le ha scattate il neosessantenne stesso, insomma si è guadagnato la ricetta 🙂

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Cosa serve (per 3):

  • un piccolo cespo di lattuga romana
  • una manciata generosa di rucola
  • una barbabietola cotta (o cruda per la versione raw)
  • un carciofo
  • mezza mela fuji
  • una manciata di mandorle
  • due cucchiai di semi di lino
  • un cucchiaio di capperi (sciacquati bene se erano sotto sale)
  • due cucchiai di olio evo
  • due cucchiai di avocado (facoltativo)
  • il succo di mezzo limone

Come si fa:
Lavate le insalate e asciugatele. Strappate la lattuga in dimensioni mangiabili. Pulite il carciofo, togliete la barba interna e tagliatelo fine fine. Lasciatelo riposare con qualche goccia di limone.
Tagliate la barbabietola e la mela a mezzelune sottili. Tritate grossolanamente le mandorle o tagliatele in tre parti.
Preparate il dressing: in un mixer, frullate prima i semi di lino da soli. Quando sono polverizzati, aggiungete olio, limone, capperi, eventualmente l’avocado, e frullate fino all’ottenimento di una crema (l’emulsione sarà meno densa senza avocado, aumentate l’olio).
Impiattate disponendo, in ordine: lattuga, rucola, mele e barbabietole, carciofi, mandorle, dressing. A piacere, decorate con semi di sesamo nero.

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To be continued…

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risotti, spume e insalate per iniziare nuove avventure

e con il ritardo cronico che ormai mi accompagna nella vita, complice anche una connessione fissa salterina e l’utilizzo completo di tutto il minutaggio mobile mensile in quindici giorni, ecco che mi accingo a raccontarvi cosa ho iniziato a fare il sabato e la domenica. No, niente pulizie di casa. E nemmeno centri commerciali.

Forse qualcuno ricorda di quando ho parlato del Van-Ghè, l’ambulatorio d’arte in zona Ripamonti a Milano. Un posto che ha dell’incredibile, sia architettonicamente (in una piccola via privata si aprono delle finestre enormi che di giorno illuminano le pareti colorate, le sedie da cinema di legno, il cucinino dietro una tenda, un bagno tutto dipinto e con una grande vasca da bagno con le zampine, e potrei andare avanti ore) sia materialmente (cito dal loro sito: “L’associazione van-ghè si occupa di attività teatrali in ambito psichiatrico da cui trae l’esperienza concreta che la cura della vita della mente è un lavoro quotidiano e trasversale, che riguarda tutti”). Un’altra realtà che stimo tantissimo, e che mi chiede di collaborare!

Cosa succede, quindi? Che durante alcuni weekend, prima o dopo lo spettacolo troverete dei piattini preparati da me, a un piccolo prezzo, e delle tartine per apprezzare meglio il vostro bicchiere di vino. Tutto vegan, claro.

Ecco quindi il piatto della prima volta: un risotto con porri, limone e rucola, accompagnato da una spuma di barbabietole e mandorle e da un’insalata di puntarelle e arance al miso e semi di lino

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Cosa serve:

il risotto ai porri lo trovate qui, ho omesso la mela e l’ho sfumato con la birra bianca

per la spuma (ricetta tratta da sale e pepe veg – febbraio 2014):

  • 1 barbabietola cotta
  • 50 g di mandorle
  • 3 fette di zenzero fresco
  • 2 cucchiai di succo di limone
  • 2 cucchiai di olio buono
  • sale

per l’insalata:

  • 8 puntarelle
  • 1 arancia
  • uno spicchio di cavolo rosso
  • un gambo di sedano
  • un cucchiaio di miso (controllate gli ingredienti se vi serve senza glutine)
  • un cucchiaio di olio buono
  • un cucchiaio di acqua
  • un cucchiaio di succo di limone
  • semi di lino

Come si fa:

Per il risotto, seguite la ricetta.

Per la spuma, frullate dapprima le mandorle in modo da polverizzarle, poi aggiungete la barbabietola a pezzi, lo zenzero e il succo di limone, frullate fino a che non avrete un composto omogeneo, infine aggiungete l’olio a filo mentre frullate una terza e ultima volta. Regolate di sale.

Per l’insalata, lavate e mondate tutte le verdure. Tagliate le puntarelle a metà nel senso della lunghezza, pelate l’arancia al vivo, affettate il cavolo a listarelle e il sedano a tronchetti prima e julienne poi. Emulsionate miso, olio, acqua e succo di limone, regolando la densità come più vi piace (più acqua o più miso). Polverizzate i semi di lino nel mixer (un cucchiaio o due).

Impiattate con un medaglione di riso, mettete una pallina di crema sul riso e decorate con mandorle e rucola. A lato disponete la verdura, prima il cavolo e il sedano, poi le arance e le puntarelle, e condite con un cucchiaio di emulsione e una spolverata di semi di lino in polvere.

Non spaventatevi, è davvero più facile a dirsi che a farsi e si prepara nel tempo di un risotto 🙂

Questo weekend ho preparato dei fusilli integrali con ragù bianco di verdure e aglio orsino accompagnato da farinata e dei fiori commestibili (sabato), e una pizza rossa con olive nere, capperi e pomodori secchi con la cicoria ripassata con l’uvetta (domenica).

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vellutata fuxia un po’ orientale

inauguriamo così la categoria minipimer! Chi mi segue anche su facebook sa che la saga robotica a doppia lama prosegue da un po’: prima il corso all’arci misskappa di udine (qui un resoconto), poi la fanzine al libersalone (liber che? leggete qua). Ora arriva il momento in cui lo preferisco: la sera quando fa freddo.

Quindi: diamo libero sfogo a creme veloci, lente, leggere, pesanti, viola, marroni. Datemi spunti nuovi, condividete le vostre foto con me. E soprattutto: fatene in abbondanza la sera, che il giorno dopo, nel thermos, è una schiscetta perfetta (lunch box, pranzo al sacco, chiamatelo come vi pare ma chiamatelo e fatelo vostro!).

Per iniziare, una ricetta fatta con degli scheletri nell’armadio 😉

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Cosa serve (per 2):

  • un pacco di barbabietole cotte (400 g)
  • una tazza di fiocchi di riso* o di altri cereali
  • la scorza grattugiata di mezzo limone
  • una noce di zenzero fresco
  • 4 cucchiai di acidulato di umeboshi
  • un cucchiaino di wasabi
  • un cucchiaino di alghe wakame
  • succo di limone

*i fiocchi di riso sono un alimento per bambini, per lo più. io li avevo comprati per curiosità (avete presente la curiosità del cesto “offerte scadenza tutto al 50%”? ecco). li trovo perfetti per fare le vellutate perché si ammorbidiscono in acqua calda in un attimo e regalano consistenza e carboidrati, ma senza alterare il gusto o aggiungere pesantezza. top!

Come si fa:

In una pentola riunite le barbabietole a pezzetti, i fiocchi di riso, la scorza di limone, lo zenzero grattugiato (con una grattugia di vetro tipo quella per le mele esce benissimo e si raccoglie anche il succo!) e 4-5 tazze di acqua (in modo da coprire tutti gli ingredienti). Portate a bollore.

Nel frattempo ammorbidite in acqua le alghe (se usate acqua fredda: 15 minuti, se usate acqua calda: 5 minuti) e poi scolatele. Tagliatele a striscioline sottili e conditele con il succo di mezzo limone.

Dopo 10-15 minuti di cottura, togliete la vostra “zuppa-express” dal fuoco e frullatela direttamente nella pentola, unendo l’acidulato di umeboshi e il wasabi. Io non ho aggiunto sale.

Servite con al centro un pochino di alghe.

Accompagnatela con un tè verde (acqua a 80°C massimo, sennò diventa amaro) e gioitene!