autoproduzioni, incontri, ricette

Pentolini smaltati

Non di sole ricette vive questo blog: anche se la maggior parte dei post sono in effetti istruzioni per cucinare, la mia vita da Tilia Tarrare va ben oltre a tutto questo.
Mi spiego.
Questo spazio nacque come riferimento quando feci la prima edizione di AIUOLE FAST FOOD, e solo dopo diventò il mio diario dai fornelli.
Io, Betti, sono molto più in giro che online, ultimamente. Faccio presentazioni, catering, nuovi ricettari.
Chi mi segue su facebook o instagram lo sa, ma chi si affida unicamente al blog rimane all’oscuro  di tutto questo.

Sono qui per rimediare, raccontandovi della bella esperienza presso Mokalab il 14 e il 15 febbraio.
A Little Market Italia, in collaborazione con la talentuosa Giulia di Keep Calm and Knit, ha organizzato una serie di workshop uncinettanti nella cornice di Mokalab, laboratorio speciale sui Navigli.
Io ho curato i due buffet, preparando l’aperitivo del venerdì e il brunch del sabato: la difficoltà stava nell’assenza della cucina e nell’assenza della patente (vai di mezzi pubblici!).
Tutto risolto egregiamente con i miei adorati pentolini smaltati: leggeri, bellissimi, ognuno con una storia alle spalle. Un giorno ve le racconterò.

Le foto (splendide) sono di Chiara Albanesi (Lucciole) e ve le mostro con un pizzico di orgoglio.
Seguite i link per vedere le ricette 🙂

Menu del venerdì
Riso al curry croccante con verdure
Tortilla di patate
Polpette di quinoa e ceci alle alghe
Maionese al limone e prezzemolo
Maionese alla senape
Pâté di pomodori secchi e mandorle
Pâté di borlotti e curcuma
Crostoni al cavolo nero
Spritz hugo con sciroppo di sambuco
Spritz hugo con sciroppo di lillà

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Menu del sabato
Lemon poppy seed muffins
Chocolate chip cookies
Stecchi di banane ricoperti di granola
Pancakes di piselli
Quiche di funghi alle erbe aromatiche
Tortilla di patate
Insalata di patate e cavolo al kümmel
BLT sandwiches
Patè di pomodori secchi e mandorle
Patè di borlotti e curcuma
Maionese al limone e prezzemolo
Maionese alla senape
Caffè americano
Tè biologico
Caffè d’orzo biologico
Spremuta fresca
Latte di riso biologico
Spritz hugo con sciroppo di lillà

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E quindi: grazie ancora a tutte le donne di quel bellissimo fine settimana, oltre a Giulia e Chiara anche le dolcissime e premurose Mirta e Cristina.
E grazie al team di ALittleMarket e ALittleMag per il bell’articolo (potete leggerlo qui).

E scusate per il mio ritardo cronico nelle cose… presto vi racconterò di altre avventure, stavolta in corso. Non dimenticate di scrivermi se mi volete a cucinare ai vostri eventi 🙂
Un abbraccio!

incontri, primi, ricette, veggies

vegan cooking for a crowd

ovvero di come si cucina per cinquanta persone e più.

Il primo passo fondamentale è scrivere. Scrivete tutto: cosa dovete cucinare, che ingredienti vi servono (non dimenticate l’olio!), che elettrodomestici (forno, fornelli) e in che ordine, quante pentole, quante teglie, cosa cuoce in più tempo e cosa in meno (anche se non l’avete mai fatto, è abbastanza intuitivo). Meglio fare sette elenchi che non sapere da che parte iniziare.

Questa è la zuppa scaldacuore preparata nei boschi di San Cassiano. Cucinare una zuppa è un ottimo modo di risparmiare tempo, pentole, fatica e assicurare un pasto a un sacco di gente. Ovviamente vi serve una pentola gigante, come questa:

1) Ricordatevi di ammollare i legumi il giorno precedente. 50/60 grammi di legumi secchi per persona sono sufficienti, se abbinati ad altre verdure (nel  mio caso il classicissimo e affiatato gruppo patate/carote/sedano/cipolle/aglio). Se avete poco tempo, potete anche pensare di precuocerli.

2) Studiate i tempi: mentre i legumi sfrigolano con cipolla, aglio e vino rosso, voi avete tutto il tempo di tagliare a cubetti patate, carote e sedano che butterete a cottura quasi ultimata. Parte del lavoro la fate voi, parte la fa l’amico fuoco.

Parentesi: mi sono sentita un po’ stregona, grazie all’amico fuoco. Questo decotto è stata la salvezza di molti, quella sera: erbe e rum, e passa il freddo.

ALT: ma io non voglio cucinare una zuppa!

Ok benissimo, allora 3) si comincia lavando la verdura.

Sento già i cori di proteste. Non preoccupatevi, il mio personale film dell’orrore è imbattibile: una cassetta e mezza di bietoline biologiche e il lavandino della cucina fuori uso.

4) Poi? Poi si taglia la verdura e nel frattempo si cuociono cereali e legumi (ad esempio per insalate fredde, polpette, lasagne). Vi serviranno MILIARDI DI CONTENITORI, tanti quanti non ne avete mai visti in tutto il reparto casalinghi del supermercato. E pentole adeguate. E uno scolapasta GRANDE.

Vi servirà anche una certa velocità, un fido aiutante o un buon robot da cucina. O tutti e tre (magari!).

5) Finita la prima cottura, si comincia con la seconda: si ripassano le verdure in padella, si allestiscono lasagne, frittate, polpette.

Non dovete saltare tutta la verdura in una volta, o otterrete una pappa collosa: vi divertirete, invece, a fare la stessa e identica operazione, un poco per volta, finché non avrete finito gli ingredienti (esatto, ci vogliono ore).

6) Non accumulate le cose da cuocere al forno tutte insieme: difficilmente il vostro forno sarà così grande e potente.

7) Delegate (non fate gli eroi, parola di ex eroina pentita).

8) Mangiate qualcosa ogni tanto.

9) Non dimenticate fuori dal frigorifero alimenti che possono alterarsi in fretta (le patate lessate, ad esempio).

10) Ascoltate un sacco di musica. Nel tour de force per preparare tutto questo, meno male che avevo un capolavoro nello stereo.

E infine, ci siamo.

[NB le foto all’aperto sono di erika bianchessi]

E comunque, se volete preparare un buffet vegan e non avete proprio voglia, chiamatemi!