primi, quick & easy, ricette, senza glutine

il dal che ci accompagna da anni

Un bel po’ di anni fa, a Londra, trovai in una libreria molto nota tutto quello che cercavo: l’intero ripiano di uno scaffale dedicato a libri di cucina vegan! Mi pareva di sognare: qui eravamo fermi a delle cose tristissime. Abbiamo comprato così tanti libri (non solo di cucina, eh) che abbiamo sfondato ogni limite di peso in tutti i bagagli, quello in stiva incluso. Avevo già il mio parka detto Asparagus, comprato per pochi euro in un negozio dell’usato, e nelle sue capienti tascone infilai qualche kg di libri sotto lo sguardo divertito della hostess al check-in. Se ripenso al seguito di quella vacanza, ricordo i primi cupcakes dal libro di Isa Chandra (zucca e cannella, ne abbiam mangiati tipo tre di fila per placare l’entusiasmo!), i cookies, l’arrosto di noci, un brunch preparato di nascosto con il mio compagno di studi al posto di essere a lezione, un sacco di zuppe, la Worcester fatta a mano per preparare i burger di lenticchie prima di una notte di concerti al Leoncavallo: era tutto una continua scoperta.
Inaspettatamente una delle ricette più folgoranti è stata quella di un dal di lenticchie e broccoli. Ripetuto in duemila varianti, seguendo più o meno pedissequamente la ricetta, è un grande classico del nostro inverno. Ieri ce lo siamo concesso con del riso e una birra speciale: la foto è del telefono, quindi è orrenda, ma chiuderete un occhio.
Consigliatissimo dopo le feste!

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Vi riporto la ricetta originale di Lauren Ulm, tratta dal libro Vegan Yum Yum: fate voi le vostre modifiche, viene buona in ogni caso (senza latte, con più o meno lenticchie o broccoli, con spezie diverse…)

Cosa serve (per 2):

  • 2 cucchiai di olio EVO
  • 1 cucchiaino di cumino in semi
  • 1 cucchiaino di senape nera in semi
  • 1/2 tazza di lenticchie rosse
  • 1/2 cipolla tritata
  • 1 broccolo tagliato a pezzetti piccoli
  • 2 tazze di acqua
  • 1/2 cucchiaino di sale
  • 1 tazza di latte di soia
  • 1 cucchiaio di salsa di soia (senza glutine)
  • 1 cucchiaio di succo di limone
  • 1/2 cucchiaino di curcuma
  • 1/2 cucchiaino di garam masala
  • 1/2 cucchiaino di peperoncino

Come si fa:
Scaldate l’olio con cumino, senape, lenticchie e cipolla. Fate dorare, unite il broccolo, acqua e sale. Quando bolle coprite e cuocete per 20/25 minuti, mescolando ogni tanto. Quando tutto é soffice e ben cotto unite il resto degli ingredienti e spegnete. Servite subito.

Ne approfitto per augurarvi che l’anno si concluda come avete sperato, e che ricominci pieno di aspettative. Io sono immensamente felice di quel che mi sta succedendo, e mi faccio trasportare dalla bellezza. Viva!

A presto!

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pranzi sani e nuovi incontri

buongiorno da un lunedì mattina che più uggioso non si può. Sto aspettando la luce per fare una fotografia ma credo che per oggi non se ne parli. Preparatevi a uno scatto buio!

Cos’è successo nel weekend appena trascorso? Cose belle. Trovate i miei ricettari (tutti, anche i nuovissimi microlibelli con i colori vegetali) allo spazio b**k a Milano che è un posto fi-ghis-si-mo e io sono sulle nuvole per essere in cotanta buona compagnia!

Sabato poi ho preparato il buffet a Macao: il piatto prevedeva burger di zucca, timo e arancia + polenta taragna con semi di sesamo, lino e girasole + crema di spinaci e porri al coriandolo + hummus traditional. Pare che sia stato tutto apprezzato nonostante le cose non fossero calde (gioie e dolori degli aperitivi itineranti) quindi: grazie a chi è venuto (eravate tanti!) e se avete scattato della foto mandatemele a beth.tea[at]gmail[dot]com (io come al solito mi sono dimenticata!) GRAZIE!

Infine domenica ci siamo coccolate con un pranzetto in compagnia di due persone splendide che fanno cose meravigliose: consiglio la visione delle maraconde di Stefania e degli scatti di Alberto. Cosa dire se non WOW?

Veniamo al dunque: come avrete intuito ci siamo ammazzate di cibo e potrebbe essere il caso di riscoprire una ricetta leggera. Una piadina. Ovviamente al concetto piadina tutti associano immediatamente tonnellate di salumi e formaggi ben pressati all’interno. No, ecco, la mia idea era qualcosa di sano e studiato. Ad esempio: se metto una crema fatta con tofu, carote e tahina (pasta di sesamo) ho proteine, calcio, magnesio e beta-carotene, poi aggiungo cavolo rapa crudo e insalata (altra botta vitaminica e mineralizzante) e un giro di olio di semi di lino (quello da frigo eh) per bilanciare l’apporto di omega-3. Tempo stimato: 15 minuti circa. Risultato: mega. Alla crema ho aggiunto anche curcuma e pepe nero per non farmi mancare nulla!

Sotto ci sarà la ricetta ma prima, un annuncio importante: domenica, il 16 novembre sarò a Bologna e terrò un corso di cucina vegan presso lo spazio Il Germoglio in via Duse 17 (San Donato). Sono rimasti solo 3 posti quindi se volete venire a cucinare (e mangiare, dopo il corso ci sarà la cena!) con me vi conviene scrivermi qui sotto! Ecco quello che prepareremo, dall’antipasto al dolce, imparando nuove tecniche per riproporre la solita cotoletta piatti consolidati:

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e ora veniamo alla ricetta!

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COSA SERVE (per 2):

  • 2 piadine senza strutto e latte
  • 200 g di tofu
  • 2 carote
  • un cucchiaio di tahina
  • mezzo cucchiaino di curcuma
  • una macinata di pepe nero
  • un pizzico di sale
  • un cavolo rapa (kohlrabi)
  • mezzo cespo di insalata romana
  • 2 cucchiai di olio di semi di lino

COME SI FA:

in un pentolino di acqua bollire il tofu e le carote a pezzi per 10 minuti. Frullarli con tahina, sale, curcuma e pepe. Affettare il kohlrabi. Lavare e asciugare l’insalata.

Scaldare la piadina, girarla, e farcirla con metà della crema, qualche fetta di cavolo, l’insalata e un cucchiaio di olio di semi di lino. Chiudere e ripetere per l’altra piadina. Servire. Pensare ai benefici.

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tagliatelle fatte in casa con ragù di lenticchie

pronti per Natale? ahah! Scherzo ovviamente, ma fino a un certo punto. Questo ragù ha ormai soppiantato nella mia cucina quello di seitan o di soia (alimenti che cerco di evitare, in favore di legumi e verdure, dopo anni in cui li ho usati spesso e volentieri a sproposito in cerca di una sostituzione facile e immediata della “carne”. oh, siamo umani), e il momento boom della sua preparazione è chiaramente in inverno. Le lenticchie sono perfette per questo scopo, unica accortezza: usatele crude, così possono insaporirsi ben bene e, assorbendo il sugo, diventano una autentica delizia. Cercatele piccole e locali o, almeno, italiane: spesso al supermercato si trovano canadesi. Non avremo mica fatto tutto questo percorso per poi comprare verdura di serra e legumi oltreoceano! Dico bene? 🙂

La pasta fresca: ogni tanto la faccio per preparare i ravioli o le lasagne, ma mai e poi mai avevo fatto le tagliatelle. Detto per inciso, non avevo nemmeno mai tirato la pasta senza la macchina a manovella: ma questa riposava in cantina, e ho pensato (bene) che ci avrei messo molto meno tempo così. Fidatevi, è talmente veloce che sto pensando di farla mooolto più spesso. Bastano 10 minuti più il riposo!

Quindi: un piatto regale a partire da un poco di semola, un po’ di lenticchie secche, gli odori e il pomodoro. Spesa: sostanzialmente nulla. Resa: a voi il giudizio.

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COSA SERVE (per 2):

  • 200 g di semola di grano duro (bio)
  • 100 ml di acqua
  • 1/2 cucchiaino di sale
  • 1/2 cucchiaino di curcuma per il colore

RAGU’ (con questa dose vengono 3 porzioni abbondanti. generalmente ne mangiamo 2 e una la surgeliamo per i tempi bui):

  • 100 g di lenticchie (se avete tempo lasciatele in ammollo in acqua fredda per un’ora)
  • 1 carota, 1 gambo di sedano, 1/2 cipolla
  • salvia, cannella, noce moscata, chiodi di garofano (ok anche rosmarino e alloro, che non avevo ma uso sempre)
  • olio extravergine di oliva
  • 1/2 bicchiere di vino rosso (o bianco)
  • 450 ml di pomodoro triturato (polpa)
  • 300 ml di acqua
  • 300 ml di latte vegetale (io ho usato latte di riso)
  • sale e zucchero di canna

COME SI FA:

Preparate la pasta mescolando la semola con il sale e la curcuma e aggiungete l’acqua. Formate una palla morbida e mettetela a riposare in frigorifero, chiusa ermeticamente in un contenitore di plastica, per un’ora (il tempo del ragù).

Tritate finemente carota, sedano e cipolla e rosolateli con un filo di olio in una pentola (meglio se di coccio, ma in tal caso la cottura sarà più lunga). Aggiungete le lenticchie e gli aromi (3 foglie di salvia, una punta di cucchiaino per ciascuna spezia in polvere), mescolate finché i legumi non sono ben tostati (5 minuti) e a questo punto versate il vino. Fatelo evaporare completamente prima di aggiungere il pomodoro, l’acqua e metà del latte. Unite il sale, un pizzico di zucchero e coprite. Mescolando saltuariamente, fate cuocere 50 minuti. Quando le lenticchie saranno cotte (e il sugo di conseguenza rappreso) aggiungete il latte restante, fate restringere ancora un poco e infine frullate sommariamente con il minipimer (non dovete ottenere una vellutata ma rompere un po’ le lenticchie a dare l’effetto ragù). Regolate secondo i vostri gusti la densità e il sale.

Riprendete la pasta, stendetela sottile con il mattarello su di un piano infarinato o insemolato. Infarinatela e arrotolatela su sé stessa e tagliatela in dischi di uguale spessore. Immediatamente aprite ogni rotellina e, eventualmente, componete i nidi.

Cuocete la pasta in acqua salata per due/tre minuti, scolatela, conditela con abbondante ragù, un filo d’olio a crudo e una spolverata di lievito alimentare.

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lattina di fagioli à tartiner

Ricetta superveloce per una persona robot-dotata. Che poi il chiamarli robot mi fa sorridere, sono così diversi dall’idea che avevo da bambina. In ogni caso, in alto i calici per i nostri amici con la spina.

Magari accompagnando il bicchiere con pane/gallette/cracker/grissini (a me sono stati offerti fatti in casa, alle noci. dura, la vita) e questo paté pronto in quaranta secondi.

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Cosa serve:

  • una lattina di legumi a scelta (io ho usato l’ottimo legumix)
  • olio buono (abbondare)
  • erba cipollina (un mazzettino)
  • 1 cucchiaino raso di curcuma*
  • 1/2 cucchiaino di pepe nero*
  • 3 cucchiai di lievito alimentare in scaglie

Come si fa:

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Frullare 🙂

Sono in completa dipendenza da paté e affini, ovvero tutto ciò che oltralpe definiscono à tartiner, come mi ha illustrato una cara amica che, guarda caso, adora gli aperitivi. Io e lei vivremmo benissimo nutrendoci di birrette, salatini, sfizioserie da divano, quintali di tartine diverse, fantasticando su torte alte quindici cm (ma come fanno a stare su?!?) e uncheesecake da urlo.

* Si fa un gran parlare (giustamente) della curcuma. Ma magari non tutti sanno che le sue attività (aumenta sia la produzione che il flusso biliare; è carminativa, antispastica a livello addominale, antiossidante, antivirale e attiva contro il cancro colorettale) sono potenziate dall’abbinamento con il pepe nero (che contiene piperina, in grado di aumentare l’assorbimento della curcumina, generalmente piuttosto scarso). Per questo motivo, nelle forme di dosaggio dei curcuminoidi, compare spesso anche la piperina.

Immaginatevi la scena. Il fegato va pazzo per la curcumina, appena la vede la riempie di bacetti che la deformano e la inattivano, e questa poveretta non riesce ad arrivare a fare il suo lavoro. Se la nostra amica scende in compagnia della piperina (una seduttrice un po’ lasciva, grande amica), questa ammalia il fegato che, tutto stordito, si fa sfuggire la nostra biondissima, ormai in fuga verso l’intestino e oltre. Mitiche.

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pesto arancione

Il classico piatto di pasta prima di andare al lavoro. Con tutta una serie di richieste, quindi: deve essere veloce, non deve contenere aglio (uffaaaa) e poi non è che devo andare a fare la spesa appositamente per farmi il pranzo. Quindi frughiamo in cucina: carote (nel frigo di tutti, immagino), pistacchi (immancabili) e un paio di spezie (curcuma e cumino, aka ho finito il curry). Olio buono. E frullatore. C’è tutto.

Cosa serve (per 280 g di pasta):

  • due carote
  • una manciata generosa di pistacchi
  • mezzo cucchiaino di ciascuna spezia (io ho usato curcuma e cumino e mi è piaciuto molto, ma potete divertirvi. con le carote io amo il curry, la cannella, il rosmarino…)
  • olio buono qb

Come si fa:

Mettete sul fuoco l’acqua per la pasta e nello stereo una cassetta adatta.

Sgusciate i pistacchi, tagliate le carote a pezzi e buttate tutto nel frullatore con le spezie. Frullate versando olio a filo (io non ho aggiunto altro sale, ma va a gusti).

Guardate gli scoiattoli sugli alberi fuori, lamentatevi che non avete voglia di uscire, stirate il vestito che sembra uscito dalla bocca di un mostro, leggete il giornale. Quante cose si possono fare mentre si aspetta un piatto di pasta. Tipo scrivere questo post.