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tartufini super

Farò  finta che non siano passati tredici mesi dall’ultimo post, e ventiquattro dal penultimo. Mi sento come la studentessa che arriva a fine lezione senza aver portato i compiti e cerca di non farsi notare. Striscio lungo i muri senza che nessuno mi veda e fingo di essere qui da sempre a dispensare ricette a tutti. Quindi, con nonchalance, eccovi un’idea veloce e testatissima per preparare qualcosa di valido. Dopo tutto, se sono riemersa dal mio torpore per mettere qualcosa, di sicuro è perché ne vale la pena.

Ma prima, due parole sugli ingredienti: questi tartufini sono preparati solo con frutta fresca e secca, semi oleosi e poco altro. Nulla di particolarmente difficile da reperire o eccessivamente costoso (a parte la carruba in polvere, che si trova nei negozi di alimentazione bio: però, una volta che la comprate, siete a posto per una vita). Se mi conoscete, sapete bene come la penso sui vari superfood d’importazione assolutamente necessari per una vita vegan healthy molto instagrammabile: non fanno per me. Il motore di ogni mia scelta, sia essa alimentare o non, riguarda l’impatto che questa avrà sulla Terra, ragion per cui scelgo alimenti a km 0 – o quasi (leggi: niente pioggia di avocado) e assolutamente di stagione. Quindi: se cercate lucuma, maca e affini, coltivate in altri emisferi, trasformate e vendute in inutili bustine di plastica (a cifre semplicemente folli)… avete sbagliato posto.

E se non siete scappati tutti col pippone del rientro, ecco la ricetta <3

bdr

Cosa serve (per 20 tartufini): 

  • 100 g fichi secchi
  • 40 g uvetta
  • 100 g carota
  • 1 arancia non trattata (succo e scorza)
  • 40 g semi di girasole
  • 40 g noci sgusciate
  • 60 g mandorle tostate
  • sale marino integrale
  • polpa di carruba in polvere

Come si fa:

Grattugiate la carota e immergetela nel succo di arancia.

A parte, tritate grossolanamente al coltello i fichi, l’uvetta, i semi, le mandorle e le noci. Riuniteli quindi nel frullatore con le carote sgocciolate (bevete il succo!!), la scorza d’arancia e un pizzico di sale e azionate con la funzione intermittente (pulse) fino ad ottenere una pasta piuttosto densa e compatta. Lavoratela con il dorso di un cucchiaio, quindi prelevatene delle palline, modellatele velocemente e tuffatele nella polvere di carruba.

Per eliminare l’eccesso di carruba, fatele roteare in un colino a trama fitta per qualche secondo. Conservateli in frigorifero in un contenitore ermetico.

bdr

Perfetti a colazione o a metà mattina: i grassi buoni e gli zuccheri con tante fibre vi faranno avere energia da vendere per taaanto tempo!

A presto per davvero (e nel frattempo venite a trovarmi su instagram o sulla pagina facebook.

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torta speziata di mele e zucca

Buongiorno! Come ogni inizio dell’anno che si rispetti, io sparisco nella sessione d’esame e passo le giornate seduta a leggere, sotttolineare e mangiare. Chi mi segue su facebook sa di cosa parlo, ma chi invece viene a trovarmi solo qui si ritrova a bocca asciutta… e questo non va bene. Ho un po’ di piatti in arretrato da proporvi: di alcuni ho preso nota (olè!), di altri no (salutiamoli mentre spariscono per sempre).

Inizio con questa torta di zucca e mele strepitosa: un filo troppo dolce, a mio avviso, ma per il resto davvero buona. La ricetta l’ho tratta da questo blog, ho cambiato un paio di cose e stop. Da provare!

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COSA SERVE:

  • 300 g di farina integrale
  • 200 g di polpa di zucca cotta al vapore
  • 100 g di zucchero di canna
  • 70 ml di olio evo
  • 2 cucchiaini di lievito o cremor tartaro
  • 1 cucchiaino di bicarbonato
  • 1 presina di sale
  • 1/2 cucchiaino di zenzero
  • 1 cucchiaino di cannella
  • 1 cucchiaino di vaniglia
  • 200 ml di latte di soia o riso al naturale
  • 70 g di gocce di cioccolato fondente
  • 50 g di mandorle tritate grossolanamente (o noci o nocciole)
  • 3 mele pelate e tagliate a fettine sottili
  • 2 cucchiaini di malto + 2 cucchiai di latte per spennellare

COME SI FA:

Riscaldate il forno a 160/170°.

In una terrina setacciate la farina, le spezie, il lievito, il bicarbonato e il sale. Nel frullatore riunite la zucca, l’olio, il latte e lo zucchero e frullate fino a ottenere una crema liscia. Versate la crema nella farina, aggiungete le mandorle e le gocce di cioccolato e versate in una tortiera rivestita di carta da forno (o unta con un goccio d’olio, togliendo gli eccessi con un foglio di carta assorbente). Infilate le mele a raggiera (vedi foto) senza andare troppo in profondità. Mescolate il malto con il latte e spennellate tutta la superficie della torta.

Infornate e cuocete per un’ora, o fino a quando uno stuzzicadente infilato al centro non uscirà asciutto. (se vi sembra tanto un’ora di cottura, tenete presente che l’impasto con la zucca e le mele è molto umido e stiamo usando una temperatura leggermente inferiore ai classici 180°, che ci permetterà di avere una torta ben lievitata e cotta alla perfezione. Se volete potete alzare a 180° durante gli ultimi 15/20 minuti di cottura)

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frutta al mezcal

La svolta alcolica di betti? Naaah. Semplicemente, ognuno dovrebbe avere in casa un bel vasetto di uvetta lasciata in ammollo nella grappa. Bisogna! Io l’ho finita, al supermercato ho trovato in offerta un’uvetta particolare, nel mobiletto bisognava far spazio… e quindi ecco che il fondo di mezcal straight from mexico (ehi simo, se mi leggi da laggiù, sappi che manchi!) si è sposato con l’uva passa morena.

La frutta cosa centra? Ah, è solo un modo per fare un dessert sano. In due versioni: con o senza crumble.

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Cosa serve:

  • due pere
  • due mele
  • due cucchiai di uva passa alcolizzata
  • sei noci
  • mezzo cucchiaino di spezie (io uso una miscela che contiene cannella, cassia, cardamomo, coriandolo, zenzero, noce moscata… si trova nei negozi etnici)
  • una generosa spolverata di fiori secchi (miscela flower power)
  • un cucchiaio di farina integrale

e se volete anche la sbriciolata (crumble) sopra:

  • 100 g di farina integrale
  • 50 g semola
  • 50 g fiocchi d’avena
  • 50 g fiocchi d’avena in polvere
  • 50 g di semi misti a piacere
  • la scorza di mezzo limone non trattato
  • 50-60 g di zucchero integrale di canna o 4 datteri medjool frullati con l’olio
  • 50-60 ml di olio di girasole spremuto a freddo
  • 90 ml di latte vegetale

Come si fa:

Tagliate a pezzetti le mele e le pere, conditele con l’uvetta, un goccio di grappa, la farina, le noci e le spezie e ponete il tutto in una pirofila.

Infornate a 180° per 20-25 minuti, servite con una pallina di gelato alla vaniglia o yogurt vegetale.

Per la versione crumble:

Tagliate la frutta e conditela come sopra. In una ciotola capiente miscelate le farine, i fiocchi, i semi, la scorza di limone, il sale e lo zucchero. Unite l’olio e lavorate con le dita per incorporarlo, quindi aggiungete il latte e impastate. Distribuite l’impasto in blocchi grossolani sopra la frutta e cuocete a 180° per 25-35′, fino a che non appare dorato e croccantino.

(NB Il crumble si può fare anche salato sostituendo il pangrattato allo zucchero, e aggiungendo un pizzico di sale. Mitico è il crumble di carote al curry e pistacchi, servito con yogurt di soia e cumino).

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tra la verza e la frutta secca

ci stanno loro. Nati dalla necessità di smaltire una palla da bowling verdea (e che non piace a tutti, quindi bisogna arricchirla ben bene) e quello che si ha in casa. Banalmente. [scusate la foto bruttarella, ma -sapete- mangio anche di sera, e quando qualcosa esce bene mi dispiace non condividerla. quindi: pazienza per la luce la grana etc etc, questa è la prima ricetta della sera]

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Cosa serve (per 10 involtini): NB sono molto più buoni se preparati in anticipo, ma non morite avvelenati se li mangiate espressi.

  • verza (10 foglie grandi più mezza di quello che rimane)
  • orzo (80 g – un bicchiere scarso)
  • riso (80 g – idem)
  • 7 fichi secchi
  • una manciata di uvette
  • una manciata di noci sgusciate, a pezzetti
  • mezza cipolla
  • due spicchi d’aglio
  • peperoncino, cannella, olio buono, un dado vegetale, pangrattato

Come si fa:

Preparate una pentola di acqua e portatela a bollore con il dado. Immergete le foglie di verza lavate e scolatele, aiutandovi con un cucchiaio di legno, dopo quattro-cinque minuti. Lasciatele sgocciolare bene in un colapasta.

Nell’acqua bollente buttate adesso l’orzo e, dopo venti minuti, il riso. Dopo altri venti minuti scolate tutto.

Nel frattempo tritate la cipolla e l’aglio, tagliate a pezzi i fichi secchi e a listarelle fini fini le verze. Soffriggete aglio e cipolla in una padella con olio e peperoncino, poi aggiungete fichi e uvetta, rosolate ancora un pochino, unite le verze e portate a cottura aggiungendo, secondo necessità, un pochino del brodo di cottura della pentola a fianco.

Cotte? Unite i cereali, che saranno cotti pure loro, le noci, un pizzico di cannella, e poi assaggiate e regolate di sale.

Preparate una pirofila unta d’olio.

Bon. Adesso prendete le vostre fogliolone (asciutte) e poggiatele sul tagliere. Con un coltellino affilato, tagliate quanto più vi riesce della grossa nervatura centrale (sennò col cavolo che si chiudono senza spezzarsi) e poi farcitele, chiudendole a pacchettino. Ognuno ha il suo metodo: io metto la foglia nella mano sinistra, in modo da “chiudere” già il ripieno e pressarlo bene man mano che lo metto sulla foglia. Poi chiudo i due lembi laterali, quello sopra, quello sotto et voilà.

Teglia pronta, carica di pacchettini. Una spolverata di pangrattato e infornate e 180° per una ventina di minuti.

Potete servirla con una salsina. Io l’ho fatta con due cucchiai di tahina (pasta di sesamo), quattro cucchiai di acqua calda, un goccio d’olio, un pizzico di sale, erba cipollina e scorza di limone.