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Un armadio pieno di mandorle – ricetta per il latte

Prima puntata

Doverosa premessa: ci voleva il coronavirus per farmi scrivere delle ricette sul sul blog. Dunque, dovete sapere che poco tempo fa il Gruppo d’Acquisto Solidale di cui faccio parte ha proposto un ordine di mandorle biologiche pugliesi. Io sono ghiotta di frutta secca e semi oleosi, anche perché sono una fonte importantissima di nutrienti essenziali, infatti dovremmo mangiarne 30 g al giorno. Io li uso in mille modi, ma fatico a trovarne di buona qualità e a prezzi competitivi (tanto per chiarirci, nel supermercato vicino a casa vendono le mandorle a oltre 23 €/kg, non biologiche – una rapina) per cui attendo sempre con ansia momenti del genere. C’è chi aspetta il black friday e chi vibra al pensiero del prossimo ordine di olio coratina. Morale: ho comprato quasi 10 kg di mandorle, nell’ilarità generale.

Ridevano tutti delle mie provviste da scoiattolina alle porte dell’inverno, poi è arrivato il Covid-19 e improvvisamente stipare la dispensa con chilogrammi di vettovaglie è diventato normale, anzi, una moda. Anche stavolta una Bettitaglietti in anticipo sui tempi. Mi permetto di sottolineare una differenza, per quando tutto questo sarà finito: io non faccio scorta di prodotti in vendita nella grande distribuzione organizzata, dei quali i rifornimenti sono assicurati sempre e comunque. Anzi, non li compro nemmeno. La penne nei pacchi blu, lisce o rigate che siano, non le acquisto da che ho una coscienza politica. Abbiamo scoperto che siamo capaci di ammassare in casa venti confezioni di pasta? Benissimo: iscriviamoci a un G.A.S. e iniziamo a comportarci da consumatori consapevoli, che pagano i produttori e non un sistema che non funziona.

Parlavamo di mandorle, però, e di tutto quello che possiamo farci in giorni come questi, quando la cucina diventa evasione e salvezza. Potremmo scoprire che fare il latte in casa è semplice e ci permette di evitare le confezioni di tetrapak, che sono certamente pratiche e riciclabili, ma sempre di rifiuti si tratta. Abbiamo il tempo per scoprire delle piccole autoproduzioni: approfittiamone.

LATTE DI MANDORLE

Fare il latte di mandorle è semplice: basta metterle a bagno in acqua fredda, frullare e filtrare. Se avete un estrattore, ancora meglio, perché fa tutto lui.

Un cappuccino con la cannella e passa la paura

Cosa serve:

  • 100 g di mandorle pelate
  • 400 ml di acqua
  • un pizzico di sale
  • un dattero denocciolato se vi piacciono le cose dolcine

Come si fa:

Mettete le mandorle in ammollo con acqua e sale (e dattero, eventualmente) per 12 ore. Il rapporto per ottenere un buon latte va da 1:3 a 1:5, ossia una parte di frutta secca per tre, quattro o cinque parti di acqua. Se mettete più acqua verrà troppo diluito, se ne usate di meno costerà troppo e mi verrete a cercare. Se avete le mandorle non pelate, sbucciatele dopo l’ammollo (eventualmente cambiate l’acqua). Se vi aiutate con un telo da cucina è semplice: mettete le mandorle su una metà e frizionatele con l’altra metà del telo, come se fosse chiuso a libro. Se non ci riuscite, ricordatevi che avete il pollice opponibile.

[FRULLATORE] Versate tutto nel boccale di un frullatore e frullate per due minuti alla massima velocità, quindi filtrate il latte ottenuto separando la polpa (in gergo chiamata okara) con un colino a maglia fitta o in un quadrato di stoffa bianca pulita (ideali sono uno scampolo di lino o cotone, sciacquati benissimo da ogni residuo di detersivo – io li faccio addirittura bollire ma forse esagero). Strizzate bene per ottenere quanto più latte possibile. PS se fate riposare il latte un’ora in frigorifero prima di filtrarlo, otterrete un latte più ricco.

[ESTRATTORE] Versate tutto in un estrattore, avendo l’accortezza di chiudere la bocchetta di scarico, in modo che l’acqua possa lavorare al meglio con le mandorle. Aprite la bocchetta et voilà! Pronto.

Si conserva 4 giorni in frigorifero, ma lo sapete meglio di me che finirà in 24 ore al massimo. Non buttate l’okara, che torna sempre utile dentro un biscotto o una polpetta e attendete la prossima puntata dei miei deliri alla mandorla.

PS per fare la schiuma da cappuccino senza la macchina apposita, usate il minipimer: fate su e giù nel pentolino incorporando aria, e datevi un tono su Instagram.

Una vita difficile.

Ci vediamo tra qualche giorno per la seconda puntata!