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limoni sotto sale

dai muffin salati ne è passata di acqua sotto i ponti (e sulle nostre teste)! Siamo state a Londra una settimana, a Tera Salvaria, sono andata in val Trebbia a cucinare, ho fatto un tot di bagni al fiume, ho nuotato molto e dimenticato il blog.

Ieri sera ho cucinato qualcosa di spettacolare e semplicissimo: sto per postarvi la ricetta, ma prima dovete sapere dei limoni confit, o limoni sotto sale che dir si voglia! Sono una tradizione che dura da anni in casa nostra, quando troviamo dei bei limoni biologici e non trattati finiscono prima nel vaso di vetro e poi in tanti piatti delicati. Questi ci sono stati donati a pasqua da una nostra cara amica viareggina: l’albero di casa sua era ricchissimo e ci siamo abbuffate di agrumi come se non ci fosse un domani, durante la mini vacanzina pasquale.

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COSA SERVE:

1 kg di limoni + il succo di 1 kg di limoni

130 g di sale grosso integrale oppure rosa dell’himalaya

4 foglie di alloro

1 cucchiaino di pepe nero in grani

un grosso vaso di vetro con coperchio

COME SI FA:

Lavate e spazzolate i limoni. Tagliateli come se voleste farne quattro spicchi ma non arrivate fino in fondo. Riempite ogni limone con un cucchiaio di sale e qualche grano di pepe, metteteli in un vasi di vetro intervallati dalle foglie di alloro e premete con forza. Chiudete e lasciate riposare 4 giorni al buio, senza mai aprire il vaso.

Premete ancora una volta i limoni nel vaso, copriteli completamente con il succo di limoni e immergeteli usando l’apposito pressello salvagusto (in questo modo saranno sempre sommersi). Chiudete ermeticamente e fate riposare almeno un mese al buio completo. Più vengono macerati, più saranno buoni. In alternativa al succo di limone, potete usare acqua non clorata. In questo caso, lasciate una pentola di acqua del rubinetto a prendere aria per una notte, in modo da far evaporare tutto il cloro presente.

Una volta aperto, conservare in frigorifero e consumare entro due mesi.

Usatene uno spicchio alla volta per insaporire salse, risotti, creme di verdura, paté, dolci particolari, insalate, vinaigrette…

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la (sacra) pasta dei pirati

La sacra pasta dei pirati è LA pasta fredda per antonomasia. Ho iniziato a farla nella mia prima estate vegan, colta dalla folgorazione dei pomodori secchi e dei capperi nell’aria. Mettili ovunque, mi diceva una vocina nella testa, mettine di più. Abbiamo fatto indigestione di seitan capperato (la versione vegan del vitello tonnato) sempre quell’estate (sto parlando di 5 anni fa, ormai), credo di aver messo capperi anche nei cereali della colazione.

Sono sopravvissuta a quel periodo difficile senza grossi traumi (salsa “tonnata” a parte, e una bruschetta in un pub a Milano dove c’erano più capperi che grammi di amido – sono morta di sete quella notte), i capperi sotto sale li ho sempre in frigo per risolvere qualsiasi calo di sapidità, e ogni tanto, quando arrivano i peperoni, inizio a render loro omaggio con la sacra pasta dei pirati.

Pasta che si presta benissimo a festoni con milioni di persone, sagre, feste estive, buffet, picnic e – se siete temerari – anche come pranzo da spiaggia. Ma almeno una volta provatela, servita in una gigantesca ciotola monoporzione monochilo, sul divano: birra ghiacciata, puntatona della serie del momento (Game of Thrones, ovviamente) e olio che cola fin sul mento. Il meglio.

La sacra pasta dei pirati è una rivelazione, quindi abbiatene cura. Vi consegno la ricetta.

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COSA SERVE (per 2):

  • 250 g pasta corta (fusilli e farfalle)
  • 3 peperoni (rossi, gialli, ma anche verdi)
  • una decina di pomodori secchi
  • due cucchiai di capperi
  • una dozzina di olive (verdi, nere, meglio se condite)
  • uno spicchio d’aglio
  • la scorza di un limone
  • quattro rametti di maggiorana fresca (indispensabile)
  • quattro rametti di timo o di origano freschi (o entrambi)
  • due fette di pane
  • olio extravergine di oliva e tabasco

COME SI FA:

Accendete il forno a 180-200°, mettete i peperoni su una teglia rivestita di carta da forno e cuoceteli per 30 minuti, girandoli dopo 20 minuti.

Mettete a mollo i pomodori in una tazza di acqua, e i capperi in una seconda tazza.

Quando i peperoni sono cotti metteteli in un sacchetto di carta e chiudetelo: il vapore farà il resto, e poi pelarli sarà facilissimo.

(Se pensate di mangiarla a pranzo, fate queste operazioni appena vi svegliate, mentre preparate la colazione. Così poi potrete uscire mentre i peperoni si raffreddano e cuocere la pasta all’ultimo quando tornate a casa.)

In una terrina capiente riunite abbondante olio, le olive triturate, le erbe aromatiche spezzettate, la scorza di limone, l’aglio spremuto o tritato finemente e il tabasco. Aggiungete i pomodori secchi ben sciacquati e tagliati a pezzettini, e i capperi lavati bene e tritati grossolanamente.

Mentre cuoce la pasta, spelate i peperoni e tagliateli a listarelle, eliminando i semi. Unite al condimento.

Come tocco extra, tagliate il pane a cubetti piccoli e tostatelo in una padella. Dopo un minuto aggiungete un cucchiaino di olio e continuate a dorarli.

Scolate la pasta, raffreddatela ma non completamente sotto l’acqua corrente, scolatela molto bene dall’acqua e tuffatela nel condimento. Decorate con i crostini e preparatevi mentalmente alla goduria. Ovviamente il giorno dopo è duemila volte meglio.

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Risottino a pois

I risotti con i fiori di zucca e lo zafferano sono la mia passione (maddai?). Oggi ve ne propongo due! Bisogna sfruttarli, sono gli ultimi!
Vado con la prima: semplicemente fiori di zucca, zafferano e semi di papavero

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Cosa serve (per 3):

  • riso vialone o arborio (2 pugni a testa più uno per la pentola)
  • mezza cipolla
  • un porro
  • fiori di zucca (4 a testa)
  • una bustina di zafferano
  • brodo vegetale
  • scorza di arancio e limone (non trattati, mi raccomando)
  • semi di papavero
  • olio buono, lievito alimentare, vino bianco

Come si fa:
Tritate la cipolla, affettate il porro e soffriggeteli dolcemente in un giro di olio. Tostate il riso, sfumatelo con mezzo bicchiere di vino (se c’è), fate evaporare e poi portatelo a cottura aggiungendo un paio di mestoli di brodo alla volta e lasciandoli assorbire prima di aggiungerne altri.
A parte lavate i fiori di zucca togliendo il pistillo, tagliateli a julienne e stufateli con un goccio d’olio e un pizzico di sale, coperti e al minimo. Occhio che non si attacchino.
Quando il riso è cotto prelevatene due cucchiai e frullateli con un mestolo di brodo, due cucchiai di olio (o un cucchiaio di crema 100% mandorle) e due cucchiai di lievito alimentare in scaglie. Mantecate con la crema ottenuta, aggiungete una tazzina di brodo, in cui avete sciolto lo zafferano, e i fiori di zucca. Regolate di sale e unite mezzo cucchiaino di scorza di arancia e limone grattugiata e due cucchiai di semi di papavero per l’effetto pois.
In tavola una favola!

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