dolci, forneria, ricette

ciambellone speziato con cachi e noci

chi mi segue su facebook è già a conoscenza del mio amore per il libro di Bryant Terry, Afro-vegan. Per festeggiare il compleanno, a luglio, preparai una cena spaziale con diverse portate, inclusa una torta cioccolato e zenzero che ancora me la sogno.

Qualche mese dopo, è l’ora di mettere in forno la meravigliosa torta di cachi che mi ha fatto salivare per tutte queste settimane senza poterla provare. Ah, i cachi: una degli alimenti più capaci di polarizzare i gusti che io conosca (dopo la Marmite, che su questo ha fondato la sua campagna pubblicitaria!). O li si ama alla follia (eccomi, sono quella che se ne mangia almeno due prima di fare colazione), o li si odia, forse per quella loro particolare consistenza. Non possono esserci altre ragioni: sanno di paradiso!

Beh, anche voi che il caco crudo (così elegante da mangiare, poi) proprio no, ecco, ricredetevi e fate la torta. Primo, il caco non si sente. Secondo, è una delle cose più buone che io abbia mai mangiato. Terzo, se non lo fate ora vi ritroverete a piangere per i prossimi mesi, in ginocchio sui ceci a chiedervi “perché non l’ho provata?”.

Io l’ho preparata giovedì, l’ho glassata, ne ho mangiata qualche fetta tra merenda e colazione e me la sono portata a Brescia, dove, fetta dopo fetta, l’ho distribuita a tutti quelli che andavo a trovare, dai nonni agli amici. Dono graditissimo! Sa quasi di pan dei morti: con cannella, noce moscata e chiodi di garofano.

Parentesi glassa: il mio nuovo autore preferito abbonda di zucchero. Di zucchero a velo non ne avevo, quindi ho frullato dello zucchero di canna chiaro, ma è rimasto granuloso. Io ho mantenuto le dosi originali per vedere dove andava a parare: buona, molto, ma la prossima volta tolgo 1/2 tazza di zucchero dalla torta e 1 tazza di zucchero dalla glassa. Voi andate a sentimento.

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COSA SERVE:

per la torta:

  • 1 tazza di olio di cocco, + altro per ungere lo stampo (se si è solidificato, mettetelo a bagnomaria per farlo tornare liquido) oppure olio di semi di girasole
  • 3 tazze di farina integrale (mi sovviene or ora che forse ne ho messe solo 2… ups! ma era mega soffice forse proprio per questo!)
  • 2 cucchiaini di cremor tartaro
  • 2 cucchiaini di bicarbonato di sodio
  • 1 cucchiaino di sale fino
  • 2 cucchiaini di cannella in polvere
  • 1/2 cucchiaino di noce moscata in polvere
  • 1/2 cucchiaino di chiodi di garofano in polvere
  • 2 cucchiai di semi di lino polverizzati
  • 6 cucchiai di acqua
  • 2 tazze di zucchero mascobado o panela (troppe, a mio avviso!)
  • 2 tazze di purea di cachi (da 3 a 5 cachi – quelli molli, non quelli mela)
  • 2 cucchiai di aceto di mele
  • 2 tazze di noci tostate e pelate*

per la glassa (facoltativa):

  • 2 tazze di zucchero a velo
  • 2 cucchiai di spremuta di limone
  • 2 cucchiai di spremuta di arancia
  • 1 cucchiaino di scorza di limone grattugiata finemente

COME SI FA:

*preparare per prima cosa le noci: mettetele in forno a 180° su una teglia rivestita di carta da forno per 8 minuti, girandole a metà del tempo. Trasferitele in uno scolapasta e schiacciatele con la mano su e giù (senza scottarvi) in modo da far cadere tutte le pellicine dai fori dello scolapasta. Tritate grossolanamente e mettete da parte.

Per la torta: in una terrina capiente mescolate accuratamente la farina, le spezie, il lievito, il sale e il bicarbonato.

In un frullatore riunite i semi di lino e l’acqua e frullate per 30 secondi; aggiungete lo zucchero e l’olio e proseguite per 3 minuti a velocità media; infine unite i cachi e l’aceto e frullate per altri 3 minuti. Nel frattempo ungete uno stampo da ciambella (lui usa uno stampo tipo questo: io ovviamente non ce l’ho, anzi, se volete regalarmelo accetto di cuore ;D) con poco olio di cocco.

Versate immediatamente nella terrina e mescolate con cura. Aggiungete le noci e travasate nello stampo. Cuocete a 180° per 45 minuti, facendo poi la prova con lo stuzzicadenti (se esce asciutto è pronta). Fate riposare per 15 minuti prima di toglierla dallo stampo.

Per la glassa: mescolate tutti gli ingredienti in una ciotola. Versate a cucchiaiate sulla torta fredda, e aspettate 15 minuti che si solidifichi.

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dolci, incontri, raw, ricette, senza glutine

carrubini pipettini

traduciamo: piccoli tartufini raw (crudisti) preparati per la superlativa La pipette noir che è l’associazione culturale fondatrice della fanzinoteca (immaginate una biblioteca di fanzine autoprodotte, in uno spazietto piccolo ma delizioso, a Lambrate. ecco. andate e innamoratevi). Se dovessi scegliere una sola donna a modello di vita direi senza dubbio Valeria – creativa, intelligente, bellissima, instancabile, entusiasta, acuta, dolce, altruista come pochi. Sono così contenta di averla conosciuta! Vai pipettina alla carruba, siamo tutte qui per te!

Questa ricetta è amore allo stato puro: banane-cocco-carruba è la nuova trinità dopo porri-olive-semi di coriandolo e il guscio esterno è formato da un rivestimento di “cioccolato” fatto di olio di cocco e carruba in polvere che rasenta la perfezione della chimica! L’idea non è mia ma è stata presa e poi modificata da un blog inglese che non riesco a ritrovare. Se lo conoscete, scrivetemelo che metto il link!

Stavolta non vi scrivo la ricetta, ma ve la fotografo, visto che è presente sul mini ricettario-diario di viaggio che ho preparato per Liber a Macao. Su questa micro fanzine intitolata “Impressioni di settembre” sono presenti tutte le ricette (di stagione e quasi tutte senza glutine!) che ho cucinato il 27 e 28 settembre più annessi e connessi di liberi pensieri: la copertina è un pentolino stampato a mano. Me ne è rimasta qualche copia: se la volete scrivetemi e con un contributo minimo (5 soldi) vi arriva direttamente nella casella della posta.

Seguono foto: in ordine, i tartufini con pinta di frullato di cachi per colazione, la ricetta degli stessi, il menu di Liber (tutto contenuto nel libello, che riporta anche le ricette di: torte salate, torta di mele di nonna papera, crostata all’olio, torta di carote, budino al cioccolato e tartufini) e la mia stanchezza.

Buone giornate di vento, godiamoci il primo profumo di inverno 🙂

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(nota: a volte uso una tazza di cocco in polvere, a volte due: dipende dalle banane. In caso evitate di aggiungere acqua! Conservateli in frigorifero)

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