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risotti, spume e insalate per iniziare nuove avventure

e con il ritardo cronico che ormai mi accompagna nella vita, complice anche una connessione fissa salterina e l’utilizzo completo di tutto il minutaggio mobile mensile in quindici giorni, ecco che mi accingo a raccontarvi cosa ho iniziato a fare il sabato e la domenica. No, niente pulizie di casa. E nemmeno centri commerciali.

Forse qualcuno ricorda di quando ho parlato del Van-Ghè, l’ambulatorio d’arte in zona Ripamonti a Milano. Un posto che ha dell’incredibile, sia architettonicamente (in una piccola via privata si aprono delle finestre enormi che di giorno illuminano le pareti colorate, le sedie da cinema di legno, il cucinino dietro una tenda, un bagno tutto dipinto e con una grande vasca da bagno con le zampine, e potrei andare avanti ore) sia materialmente (cito dal loro sito: “L’associazione van-ghè si occupa di attività teatrali in ambito psichiatrico da cui trae l’esperienza concreta che la cura della vita della mente è un lavoro quotidiano e trasversale, che riguarda tutti”). Un’altra realtà che stimo tantissimo, e che mi chiede di collaborare!

Cosa succede, quindi? Che durante alcuni weekend, prima o dopo lo spettacolo troverete dei piattini preparati da me, a un piccolo prezzo, e delle tartine per apprezzare meglio il vostro bicchiere di vino. Tutto vegan, claro.

Ecco quindi il piatto della prima volta: un risotto con porri, limone e rucola, accompagnato da una spuma di barbabietole e mandorle e da un’insalata di puntarelle e arance al miso e semi di lino

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Cosa serve:

il risotto ai porri lo trovate qui, ho omesso la mela e l’ho sfumato con la birra bianca

per la spuma (ricetta tratta da sale e pepe veg – febbraio 2014):

  • 1 barbabietola cotta
  • 50 g di mandorle
  • 3 fette di zenzero fresco
  • 2 cucchiai di succo di limone
  • 2 cucchiai di olio buono
  • sale

per l’insalata:

  • 8 puntarelle
  • 1 arancia
  • uno spicchio di cavolo rosso
  • un gambo di sedano
  • un cucchiaio di miso (controllate gli ingredienti se vi serve senza glutine)
  • un cucchiaio di olio buono
  • un cucchiaio di acqua
  • un cucchiaio di succo di limone
  • semi di lino

Come si fa:

Per il risotto, seguite la ricetta.

Per la spuma, frullate dapprima le mandorle in modo da polverizzarle, poi aggiungete la barbabietola a pezzi, lo zenzero e il succo di limone, frullate fino a che non avrete un composto omogeneo, infine aggiungete l’olio a filo mentre frullate una terza e ultima volta. Regolate di sale.

Per l’insalata, lavate e mondate tutte le verdure. Tagliate le puntarelle a metà nel senso della lunghezza, pelate l’arancia al vivo, affettate il cavolo a listarelle e il sedano a tronchetti prima e julienne poi. Emulsionate miso, olio, acqua e succo di limone, regolando la densità come più vi piace (più acqua o più miso). Polverizzate i semi di lino nel mixer (un cucchiaio o due).

Impiattate con un medaglione di riso, mettete una pallina di crema sul riso e decorate con mandorle e rucola. A lato disponete la verdura, prima il cavolo e il sedano, poi le arance e le puntarelle, e condite con un cucchiaio di emulsione e una spolverata di semi di lino in polvere.

Non spaventatevi, è davvero più facile a dirsi che a farsi e si prepara nel tempo di un risotto 🙂

Questo weekend ho preparato dei fusilli integrali con ragù bianco di verdure e aglio orsino accompagnato da farinata e dei fiori commestibili (sabato), e una pizza rossa con olive nere, capperi e pomodori secchi con la cicoria ripassata con l’uvetta (domenica).

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quanti colori ha la tua cena?

oh come mi sarebbe piaciuto fare una bella foto. E invece…

Tre contorni senza pretese, perfetti con un cereale, con delle polpette, con del tofu. Protagonisti sono carotenoidi, antociani, clorofilla: amici le cui strutture chimiche hanno accompagnato i miei pomeriggi negli anni dell’università, protettori della nostra salute, giullari per la nostra vista. Buoni e strabuoni.

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Cosa serve (per due):

per le carote al sesamo

  • 8 carote
  • salsa di soia (tamari se cercate una versione gluten-free)
  • olio di girasole
  • semi di sesamo

per la cicoria all’agro

  • le foglie esterne di un cespo di puntarelle
  • mezzo limone
  • un cucchiaino di miso di riso (senza glutine)

per il cavolo allo zenzero

  • mezzo cavolo rosso
  • mezzo porro
  • una moneta di zenzero (cioè una fetta di zenzero fresco)
  • il cuore di un cespo di puntarelle
  • olio di girasole

Come si fa:

Le carote vanno tagliate a pezzetti e leggermente rosolate con l’olio in un padellino antiaderente, poi sfumate con salsa di soia, coperte per un terzo della loro altezza con acqua e fatte cuocere, con il coperchio, per cinque-sette minuti a fuoco alto. Se avanza salsa fatela evaporare e spolverate di sesamo prima di servire.

La cicoria va lessata in poca acqua, scolata benissimo, tagliata a pezzetti e condita con una crema ottenuta con il succo di mezzo limone e il cucchiaino di miso.

Il cavolo va tagliato a striscioline, così come il porro. Lo zenzero va tritato e le puntarelle tagliate a metà. Scaldate un giro d’olio in un wok con lo zenzero, quando sfrigola buttate porro e cavolo, saltateli velocemente con un pizzico di sale. Tenete il fuoco alto, mescolate spesso e in cinque minuti sarà pronto: deve risultare ancora croccante, non sfatto. Aggiungete le puntarelle, mescolate e servite.

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[diamo un nome alle mie manie: le puntarelle, lo zenzero, il limone. ok]

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insalata tiepida di quinoa, puntarelle e mele

ovvero: compra un porro, una mela e un cespo di cicoria/scrigno per puntarelle e divertiti.

Periodo di latitanza vera, fatto di moltissimi progetti in ballo (si era parlato di duemilaecredici, non dimentichiamolo) che presto verranno alla luce. Ad esempio, martedì mattina salperò alla volta di Barcellona, e sabato mi troverete con un banchetto pieno di delizie dolci e salate alla seconda fiera vegana. Quindi, ci si risentirà al ritorno, quando avrò imparato cose pazze 🙂

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Cosa serve (per 4):

  • 220 g quinoa
  • un porro giovane
  • una mela croccante
  • un cespo di puntarelle con relative foglie di cicoria
  • due limoni
  • olio buono, tamari (senza glutine)

Come si fa:

Sciacquate la quinoa in un colino a maglia fine (l’incubo, io uso una ciotola per raccogliere i grani che perdo scolandola) e lavate le verdure. Tagliate le foglie della cicoria a tocchetti.

Lessate quinoa e cicoria per 15 minuti scarsi. Scolateli.

Nel frattempo, in una terrina capiente, riunite il porro tagliato a striscioline (io prediligo il taglio secondo le nervature per una questione di maggiore digeribilità), la mela e le puntarelle a pezzettini, la scorza e il succo dei limoni.

Aggiungete la quinoa alla marinata e condite il tutto con olio e salsa di soia, regolandovi secondo il vostro gusto.

Io l’ho accompagnata con i burger di tofu e sesamo. Positivo.

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