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pranzi sani e nuovi incontri

buongiorno da un lunedì mattina che più uggioso non si può. Sto aspettando la luce per fare una fotografia ma credo che per oggi non se ne parli. Preparatevi a uno scatto buio!

Cos’è successo nel weekend appena trascorso? Cose belle. Trovate i miei ricettari (tutti, anche i nuovissimi microlibelli con i colori vegetali) allo spazio b**k a Milano che è un posto fi-ghis-si-mo e io sono sulle nuvole per essere in cotanta buona compagnia!

Sabato poi ho preparato il buffet a Macao: il piatto prevedeva burger di zucca, timo e arancia + polenta taragna con semi di sesamo, lino e girasole + crema di spinaci e porri al coriandolo + hummus traditional. Pare che sia stato tutto apprezzato nonostante le cose non fossero calde (gioie e dolori degli aperitivi itineranti) quindi: grazie a chi è venuto (eravate tanti!) e se avete scattato della foto mandatemele a beth.tea[at]gmail[dot]com (io come al solito mi sono dimenticata!) GRAZIE!

Infine domenica ci siamo coccolate con un pranzetto in compagnia di due persone splendide che fanno cose meravigliose: consiglio la visione delle maraconde di Stefania e degli scatti di Alberto. Cosa dire se non WOW?

Veniamo al dunque: come avrete intuito ci siamo ammazzate di cibo e potrebbe essere il caso di riscoprire una ricetta leggera. Una piadina. Ovviamente al concetto piadina tutti associano immediatamente tonnellate di salumi e formaggi ben pressati all’interno. No, ecco, la mia idea era qualcosa di sano e studiato. Ad esempio: se metto una crema fatta con tofu, carote e tahina (pasta di sesamo) ho proteine, calcio, magnesio e beta-carotene, poi aggiungo cavolo rapa crudo e insalata (altra botta vitaminica e mineralizzante) e un giro di olio di semi di lino (quello da frigo eh) per bilanciare l’apporto di omega-3. Tempo stimato: 15 minuti circa. Risultato: mega. Alla crema ho aggiunto anche curcuma e pepe nero per non farmi mancare nulla!

Sotto ci sarà la ricetta ma prima, un annuncio importante: domenica, il 16 novembre sarò a Bologna e terrò un corso di cucina vegan presso lo spazio Il Germoglio in via Duse 17 (San Donato). Sono rimasti solo 3 posti quindi se volete venire a cucinare (e mangiare, dopo il corso ci sarà la cena!) con me vi conviene scrivermi qui sotto! Ecco quello che prepareremo, dall’antipasto al dolce, imparando nuove tecniche per riproporre la solita cotoletta piatti consolidati:

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e ora veniamo alla ricetta!

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COSA SERVE (per 2):

  • 2 piadine senza strutto e latte
  • 200 g di tofu
  • 2 carote
  • un cucchiaio di tahina
  • mezzo cucchiaino di curcuma
  • una macinata di pepe nero
  • un pizzico di sale
  • un cavolo rapa (kohlrabi)
  • mezzo cespo di insalata romana
  • 2 cucchiai di olio di semi di lino

COME SI FA:

in un pentolino di acqua bollire il tofu e le carote a pezzi per 10 minuti. Frullarli con tahina, sale, curcuma e pepe. Affettare il kohlrabi. Lavare e asciugare l’insalata.

Scaldare la piadina, girarla, e farcirla con metà della crema, qualche fetta di cavolo, l’insalata e un cucchiaio di olio di semi di lino. Chiudere e ripetere per l’altra piadina. Servire. Pensare ai benefici.

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Pasta alla crema di broccoli light

Broccoli. Capitolo ventitreesimo. Pasta coi broccoli. Ancora.
(Ho un problema coi broccoli, me ne rendo conto, però la cosa bella è che ho contagiato completamente una che prima “no quella roba che puzza di gas intestinale io non la mangio” e oggi quando torno dal mercato “evviva! Due kg di broccoli!” ah ah!)
Quindi: stavolta light ma supersoddisfacenti. Yum!
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Cosa serve:

  • 125 g di pasta a persona (light mica troppo)
  • 1 bicchiere di broccoli tagliati a pezzetti a persona
  • Latte di soia al naturale qb
  • Tofu (facoltativo)
  • 1 spicchio d’aglio
  • Sale
  • Pepe rosa (3-4 bacche a persona)
  • Olio taggiasco (ormai è amore con i broccoli)

Come si fa:
Lessate i broccoli per 5 minuti o cuoceteli al vapore. Frullateli con latte di soia, aglio e sale qb fino a ottenere una crema fluida. Aggiungete le bacche di pepe rosa pestate in un mortaio (anche una tazza e il dorso di un cucchiaio funzionano).
Cuocete la pasta.
Trasferite la crema di broccoli in una padella antiaderente: ci salterete la pasta due minuti una volta cotta.
Decorate con tofu tagliato in formine simpatiche, pepe rosa e un filo di olio a crudo. Semplice ma efficace!

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sformato di broccoli (senza glutine)

ovvero di come una sbronza tira fuori il meglio dal frigo. Ancora broccoli?? 🙂 Dovrete abituarvi, sono una gran mangiona di roba verde, soprattutto quando non sto benissimo. Avete presente l’effetto “gatto che mangia l’erba”? Ecco. Il mio corpo mi chiede clorofilla, e questo è il felice epilogo di una triste storia.

Sabato mattina ora di pranzo, appena sveglia. Il venerdì sera è ancora lì, presente e vivo nel mio cranio pulsante. Cosa c’è di meglio per combattere la nausea di una bella tazza di mate? Qualcosa per asciugare l’oceano indiano che risacca nelle mie budella, forse. Biscotti? Fette biscottate? Ma è quasi l’una… perché non il “piatto dello stomachino ribaltato”? E facciamolo. Riso in bianco, broccoli al vapore e tofu. So che così perderò ogni credibilità, ma io ADORO quel piatto. Praticamente scondito, un goccio d’olio e un po’ di limone. Vi risparmio la fatica per cuocermi un pugno di riso.

Cinque minuti dopo, a tavola, io e il mal di vivere. Il massimo che riesco a ingurgitare sono tre forchettate di roba mista prima di decidere che forse la giornata non è ancora iniziata. Posso strisciare sul divano e far finta di non vedere che fuori ci sono ventotto gradi e un’esplosione di felicità e cielo azzurro. L’ultimo giorno d’estate passato in ostaggio di tre coperte, che merda.

Due ore dopo, sul divano, apro gli occhi convinta di aver debellato il peggio. Poi arriva un ruttino al sapor di gin. Il resto è una storia d’amore tra me e la tazza (non del tè).

Tutto questo per dirvi che il giorno dopo, io, di mangiare riso bollito proprio non avevo intenzione.

SFORMATO DI BROCCOLI, TOFU E RISO

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Cosa serve:

  • una tazza di riso basmati
  • cinque broccoletti (grandezza microfono)
  • un panetto di tofu
  • un cucchiaio di capperi (lo so, è una dipendenza)
  • due spicchi d’aglio
  • olio, sale

Come si fa:

Tagliate i broccoli a cimette e il gambo a dadini, privato della scorza più dura. Lessate il riso e ponete una vaporiera sulla pentola, in modo da sfruttare il vapore per cuocere i broccoletti. Sciacquate i capperi, tritate l’aglio. Scolate il riso e le verdure, tenete da parte un piattino di cimette per decorare.

Mettete nel frullatore riso e broccoli con un paio di cucchiai di olio, i capperi, l’aglio e il tofu. Frullate aggiungendo un goccio d’acqua se necessario: dovrete ottenere un composto sodo. Rivestite di carta da forno uno stampo da plum cake, oliatelo leggermente e versatevi l’impasto (se volete potete premere sul fondo dei broccoli in modo da ritrovarli poi in cima quando lo sformerete). Cuocete in forno caldo a 180° per 25 minuti circa.

Servite con un bel gin tonic (argh!)

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alghe e alghe

c’è voglia di mare, da queste parti. Nel piatto, però 🙂 quindi, sempre per il magico mondo della dispensa da svuotare, ecco come nasce una cenetta un po’ chic, complici le alghe hijiki e le wakame. Straricche di sali minerali, soprattutto lo iodio che ci fa bene e non ci rende cretini (sapevatelo: http://it.wikipedia.org/wiki/Cretinismo), vanno però mangiate massimo una volta alla settimana. Diciamo: mare prudente.
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Soba con hijiki, crema di fave al miso e tofu dorato

Cosa serve (per 2):

  • 150 g di soba (tagliolini giapponesi)
  • mezza melanzana piccola
  • mezza cipolla
  • un panetto di tofu
  • una manciatina di alghe hijiki
  • una noce di zenzero
  • una tazza di fave frullate
  • olio di girasole
  • salsa di soia
  • miso bianco

Come si fa:

Mescolate la purea di fave con un cucchiaino di miso bianco e acqua necessaria a rendere il composto cremoso. Riservatelo.

Tagliate la melanzana a spicchi sottili e cospargeteli di sale.

Ammollate le alghe in acqua fredda per 15 minuti, poi scolatele e fatele bollire per 15 minuti. Nel frattempo tagliate la cipolla a rondelle fini, tritate lo zenzero, tagliate il tofu a fettine.

Scaldate una padella tipo wok, aggiungete il tofu, rosolatelo uno/due minuti per lato, poi sfumatelo con 1 cucchiaio di olio di girasole e 2 cucchiai di salsa di soia. Giratelo e, quando il condimento è evaporato, toglietelo dal fuoco e mettetelo in un piatto. Riservatelo.

Mettete su l’acqua per i soba.

Nella stessa padella del tofu scaldate ora un giro d’olio con lo zenzero, poi aggiungete la cipolla e la melanzana sciacquata dal sale e saltate a fuoco alto. Aggiungete le alghe, se necessario sfumate con salsa di soia. Spegnete.

Quando l’acqua bolle gettate i soba, mescolate, dopo 3 minuti scolateli, ributtateli nella pentola e copriteli di acqua fredda per fermare la cottura. Scolateli di nuovo e saltateli con le verdure e le alghe.

Componete il piatto così: purea di miso a specchio, soba con le alghe, tofu saltato. Servite con bacchette giapponesi e del buon tè genmaicha.

Panzanella di alghe, sedano e mele

Cosa serve:

  • mezzo panino integrale raffermo
  • il cuore di un sedano
  • uno spicchio di mela
  • una manciatina di alghe wakame
  • acidulato di umeboshi
  • olio di sesamo tostato
  • succo di zenzero

Come si fa:

ammollare le alghe per dieci minuti in acqua fredda, poi scolarle e strizzarle. Nel frattempo tagliare tutto a dadini piccoli. In una ciotolina, riunire tutti gli ingredienti, condire con un’emulsione preparata con 1 cucchiaio di succo di zenzero, 2 cucchiai di olio di sesamo e 1 cucchiaio di acidulato di umeboshi. Far riposare per trenta minuti e servire.
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insalata di riso e melone

cosa c’è di meglio di un riso freddo per inaugurare il mese di luglio? Ricordo di aver preparato questa ricetta per la prima volta molti anni fa, prevedeva la mozzarella, allora. L’avevo trovata su qualche rivista circolante per casa… e l’ho ripescata dal cassetto della memoria “cibi contro il caldo” l’altro giorno. Molto simpatica!

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Cosa serve (per due):

  • riso basmati 200 g
  • melone al netto degli scarti 300 g
  • tofu alle erbe 125 g
  • olive nere 3 cucchiai colmi
  • 4 foglie di insalata (lattuga ad esempio)
  • tre rametti di menta
  • olio, limone non trattato, sale, pepe

Come si fa:

cuocete il riso al dente in acqua bollente piuttosto salata. Nel frattempo tagliate il melone a dadini o a palline, le olive a pezzetti, le foglie d’insalata  a striscioline, il tofu a dadini. Riunite tutto in una terrina, condite con olio, sale, scorza di limone e un goccio di succo, unite la menta e mescolate. Scolate il riso, sciacquatelo sotto l’acqua fredda per qualche secondo, eliminate bene tutta l’acqua e versatelo sul condimento.

Servitelo con fettine di limone e pepe nero pestato al momento.

Effetto vacanza in cinque minuti!

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una pizza in dieci minuti

chi non ha mai mangiato la pizza fatta con la piadina alzi la mano!
Sul serio: ci si mette pochissimo, è perfetta per riciclare quelle piade un po’ vecchie che rimangono in frigo quei due giorni in più del dovuto e diventano di legno 😉 e -last but not least- è buona!

Nel mio caso, la cena superveloce si è composta con quello che avevo nel frigo, abbinato non proprio a caso: fagiolini, pomodori e basilico (un grande trio) e tofu alle erbe, fresco quanto basta! D’obbligo una birra ghiacciata e il divano.

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Cosa serve (per persona):

  • una piadina senza strutto (perfette e economiche quelle coop all’olio di oliva)
  • mezzo bicchiere di polpa di pomodoro
  • due pomodori secchi
  • 50 g di tofu
  • un piattino di fagiolini cotti dalla nonna (quanto mi vizia…!)
  • olio, basilico, sale

Come si fa:

Scaldate il forno a 180°.

Mescolate la polpa con olio, sale e basilico; tagliate i pomodori secchi a pezzetti e il tofu a fettine sottili.

Mettete la piada su un foglio di silicone o carta forno (non vi faccio sporcare nemmeno una teglia!), versate il pomodoro, condite con pomodori secchi, tofu e finite con i fagiolini. Infornate per 10-15 minuti (finché non sentite il profumo di pappa pronta), irrorate con un filo di olio crudo buono e spaparanzatevi sul divano.

Ovviamente potete farla anche in padella!

Che goduria!

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il gioco delle crespelle domenicali

Sabato sera mi è stato ricordato (con una farcia di funghi) che le crespelle (sì, mi piace di più il nome italiano di quello francese. vai a capire perché) sono strabuone, veloci da fare quando la dispensa langue, una coccola esagerata se sei così intelligente da prepararle in anticipo e lasciarle in forno mentre ti spari un bagno caldo. E quindi crepi l’avarizia, crespelle al sabato e crespelle la domenica. Me le mangerei pure ora. Anzi. Quasi quasi…

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Perché il gioco? Perché si fanno a occhio! E sono sicura che vi usciranno senza problemi. Provare per credere, sono a prova di fallimento, a patto che si rispettino queste regole:

  1. la padella antiaderente deve essere piccola (io uso una 20 cm di diametro)
  2. la padella antiaderente deve essere antiaderente (lapalissiano, forse, ma fondamentale)
  3. la pastella deve essere liquida come della panna
  4. la pastella deve riposare (è pigra)
  5. potete cambiare le farine all’infinito!

Cosa serve:

  • una parte di farina (io sono ormai saraceno-dipendente, ma mescolata alla integrale)
  • due parti di latte vegetale o acqua (stavolta soia per motivi che vi spiegherò più giù)
  • un goccio di olio leggero
  • sale

Ripieno:

  • broccolo lessato+erba cipollina+olio+sale+frullatore=crema
  • tofu alle erbe+olio+salsa di soia+padella=sostanza

Salsa:

  • panna di soia+cumino+pepe nero+curcuma+sale=libidine

Come si fa:

Prendete una ciotola. Versate la farina. Aggiungete un pizzico di sale. Mescolando con una frusta, versate il latte a filo fino a ottenere una crema liscia, non densa e piuttosto liquida. Aggiungete l’olio, che è sempre cosa buona, perché rende l’impasto morbido. Mettetene troppo poco e vi uscirà una suola da scarpe.

Ora fatela riposare, intanto guardate nel frigorifero per cercare qualcosa da metterci dentro.

Il motivo per cui ho scelto questa combinazione di prodotti di soia deriva dal fatto che le crespelle erano per me e per una vittima di Herpes labialis. Se soffri di herpes, dovresti consumare più lisina (un amminoacido, dai che i ricordi di scienze riaffiorano) per accelerare la guarigione (non sto a spiegarvi perché, se vi interessa questo è l’articolo che ho trovato), e ridurre il consumo di arginina: aumentare quindi il rapporto lys/arg. Questa cosa io ieri non l’avevo mica letta bene, quindi ho cercato tra i cibi più ricchi in lisina e ho trovato la soia: dagli di soia, quindi. Peccato che contenga anche parecchia arginina. Comunque, bandiamo per qualche giorno la frutta secca, lo zucchero, il cioccolato e vediamo che succede. Più legumi e meno stress.

Quando la pastella si sveglia dal suo riposino quotidiano, scaldate la padella molto bene e poi, un mestolo alla volta, fate fuori il preparato. Man mano che sono cotte sul fondo le girerete a dorare qualche momento dall’altro lato, e le metterete su un piatto, poi le farcirete, le disporrete in una pirofila unta, le cospargerete di panna aromatizzata e le dorerete in forno. E sarà una bellissima cosa.

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cronistoria di un panino

Le melanzane grigliate di mia nonna hanno qualcosa di speciale.

Rimangono cremose e stuzzicanti, sanno di melanzana più di qualsiasi altra melanzana io abbia mai mangiato. Certo, è figlia di contadini e come sceglie la verdura lei non c’è nessuno, ma come fa a trasformarle in soffici bistecchine?

Il trucco è che mia nonna, al contrario del diavolo, usa i coperchi.

Geniale.

Sandwich con tofu affumicato, maionese di soia, melanzane della nonna e insalata del balcone

La ricetta del tofu è sua, autentico genio in cucina. Sono tre anni che aspetto di provare il liquid smoke, e ora che è nella mia dispensa posso solo dire: compratelo. ADESSO. E compratene tanti. Vi verrà voglia di metterlo anche nel tè al mattino.

La maionese la faccio con il solito trucchetto: verso un bicchiere di latte di soia al naturale molto freddo nel bicchiere del minipimer, frullo con movimento verticale, aggiungo un pizzico di sale, dai due ai tre bicchieri di olio di semi di girasole molto freddo (sempre frullando) e il succo di mezzo limone. POF! Magia, la maionese si è solidificata in un secondo. Con altrettanto stupore, sparirà nelle ore successive.

E le melanzane della nonna le taglio a fette grosse (un cm almeno), le cospargo di sale da entrambi i lati e le lascio scolare su un tagliere per un’oretta (in alternativa si possono immergere in una pentola con acqua molto salata). Adesso scaldo la bistecchiera, metto tre-quattro fette alla volta e copro con un coperchio bombato. Nel giro di tre/quattro minuti saranno da girare. Un consiglio: cercate di non mangiarle tutte, che nel panino ci stanno proprio bene. Come tocco extra le marinate in olio, limone e prezzemolo.

L’insalata? Io ce l’ho sul balcone, spero anche voi.